Cari amici, siamo a ridosso della Pasqua, ieri è arrivato lo scienziato pazzo dalla Svezia e domani se Dio vuole, arriverà il geofisico dall’Olanda. In casa c’è ovviamente aria di fermento, i tappeti rossi sono stati tirati fuori dall’armadio e tutto è pronto per accogliere i ragazzi che tornano e far capire loro quanto ci siano mancati. Diego, l’unico figlio che almeno per il momento è ancora in Italia in quanto sta ultimando la laurea specialistica, è già da settimane che sta organizzando una festa culinaria orientale in onore dei suoi tanto amati fratelli. La gioia, come non poteva essere altrimenti, si respira nell’aria, insieme ad un intenso profumi di dolci. Oggi ho preparato delle ciambelle buonissime, tipiche della terra di Puglia che insieme alla scaracelle, sono i dolci pasquali per eccellenza. Anche questi, come tutti i dolci pugliesi, sono fatti con olio d’oliva al posto del burro e sono talmente semplici da avere un grande valore, riportano alla mente i sapori di una volta, quei sapori che ormai non ci appartengono più e che io ostinatamente, cerco di non perdere per nessuna ragione al mondo. Oltre ai sapori di una volta, fanno riemergere profumi e contesti che ormai forse non esistono più se non nei nostri ricordi. In questi gg farò tante altre cose e dolci buoni, per cui non perdeteveli. Vediamo quindi questa fantastica ricetta.
Ingredienti:
un kg di farina
12 uova
mezzo bicchierino di grappa
un cucchiaino non colmo di bicarbonato
un cucchiaino non colmo di sale
un limone
un albume montato a neve
200 gr di olio extravergine d’oliva
un kg di zucchero per la glassa
un pizzico di vanillina
Preparazione:
Mettete la farina, le uova, l’olio, il sale il bicarbonato e la grappa, in un robot da cucina e lavorate per un po’ l’impasto, quindi siccome a questo punto sarà un po’ troppo colloso, toglietelo dal robot, mettetelo su una spianatoia unta con un po’ di olio, la stessa cosa farete per le mani e lavorate l’impasto ancora un po’, aggiungendo un altro po’ di farina, fino a quando lo stesso non avrà raggiunto una consistenza molto morbida al limite della maneggevolezza.
Avvolgetela in un canovaccio e lasciatela riposare per un’oretta. Fate dei taralli
e nel frattempo, mettete una pentola sul fuoco dove quando l’acqua avrà iniziato a fare qualche bollicina, non di più, immergerete in taralli un po’ per volta
togliendoli quando salgono a galla e poggiandoli s n canovaccio ad asciugare. Fate molta attenzione affinchè l’acqua non raggiunga mai il bollore, appena compaiono le prime bollicine, aggiungete dell’acqua fredda. Man mano che asciugano, fate un taglio per ogni tarallo lungo tutta la circonferenza, che servirà a facilitare la lievitazione e conferire ai taralli la forma tipica di questa ricetta. Imburrate e spolverizzate le teglie con un po’ di farina, quindi disponetevi i taralli
e metteteli in forno a 200 gradi per una ventina di minuti, quindi abbassate la temperatura a 160 gradi a proseguite la temperatura per altri 20 minuti o fino a quando non saranno ben dorati.
Preparate la glassa mettendo 200 ml di acqua in una pentola e aggiungendo lo zucchero, un pizzico di vanillina, mettete sul fuoco senza rigirare e aspettate fino a quando prendendo un po’ di zucchero tra il pollice e l’indice, non risulterà colloso e filamentoso, questo vorrà significare che lo zucchero è pronto. A questo punto mettete la casseruola a bagnomaria affinchè lo zucchero si raffreddi rapidamente, quindi sempre tenendolo a bagnomaria, lavoratelo con le fruste, aggiungendo solo quando si sarà raffreddato, un cucchiaio di albume montato a neve con un pizzico di sale. Aggiungete un po’ si succo di limone per profumare la glassa e continuate a lavorarla
,fino a quando non avrà raggiunto la consistenza giusta che verificherete distribuendone un po’ su di un tarallo e vedendo se si fissa bene. La fase finale, consiste nello spennellare i taralli ad uno ad uno e metterli ad asciugare.
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