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lunedì 31 dicembre 2012

Linguine all’aragosta





 Cari amici, oggi sto preparando per pranzo uno squisitissimo piatto a base di aragosta. Devo onestamente dire che a casa nostra si mangia molto bene, ma soprattutto quando arrivano i miei figli, mi dedico all’inverosimile a far loro assaggiare i piatti più gustosi, pensando che quando torneranno alle loro attività, dovranno arrangiarsi con i cibi nordici che onestamente non hanno nulla di appetitoso, almeno per noi italiani. La ricetta è molto semplice, in quanto proprio per esaltare il sapore dell’aragosta, si prepara un sughetto
semplice. Vediamo subito la ricetta.

Ingredienti:

aragosta fresca o surgelata
1/2 di pomodorini ciliegini
due peperoncini piccanti sott’olio
due spicchi d’aglio
un ciuffetto di prezzemolo
due cucchiai d’olio extravergine
1/4 di bicchiere di vino bianco
1/2 kg di linguine

Preparazione:

Iniziate preparando il sughetto. Prendete un saltapasta, schiacciate i due spicchi d’aglio, tagliuzzate i peperoncini, aggiungete l’olio e fate asciugare l’aglio, quindi aggiungete l’aragosta alla quale avrete tagliato il carapace sul dorso, affinchè il sapore si diffonda nel sugo, fatela insaporire a fuoco vivace, quindi sfumate con il vino bianco. Lasciatela andare per una decina di minuti e a questo punto, mettete i pomodorini che avrete provveduto a tagliare in quattro parti. Fate cuocere per una decina di minuti.  Nel frattempo mettete una casseruola sul fuoco colma d’acqua e quando bolle, salatela e buttate la pasta lasciandola cuocere un paio di minuti in meno di quanto indichi la confezione.  Togliete il carapace all’aragosta, tagliuzzatela in pezzi più o meno grandi

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e reintroducetela nel sugo e lasciatela cuocere per un’altra decina di minuti.

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Scolate la pasta mettetela nel saltapasta e fate insaporire per i due minuti che mancavano ad ultimare la cottura della pasta. Mettete nei piatti e condite con un po’ di prezzemolo molto finemente tritato.

domenica 30 dicembre 2012

Panettone ripieno di crema al torroncino e ricoperto di granella dimandorle tostate




Cari amici, in questo preciso momento, ho finito di preparare il panettone per domani e senza ulteriori indugi, mi appresto a mettere la ricetta nel blog, affinchè chi è in cerca di idee, trovi i suggerimenti che cerca, almeno lo spero!!!!! Siccome non ho neanche molto tempo “da perdere”, vi posto subito la ricetta e poi per le chiacchiere ci aggiorniamo ad un altro giorno.

Ingredienti:

un panettone classico
tre uova
200 gr di panna da montare
un pizzico di vanillina
torrone morbido
Gran Marnier
due dita di marsala
100 gr di zucchero
150 gr di mandorle sgusciate e tostate
due lunghi spiedini di legno

Preparazione:

Tagliate il panettone in senso orizzontale e fatene cinque fette.

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Passate a preparare uno zabaione separando i tuorli delle tre uova alle quali aggiungerete lo zucchero semolato e che monterete fino ad ottenere un composto molto cremoso, quindi aggiungete il marsala e un pizzico di vanillina. Proseguite montando gli albumi a neve molto ferma, aggiungendo un pizzico di sale. Montate anche la panna che incorporerete per prima alla crema, quindi molto delicatamente unite anche gli albumi. Nel frattempo mettete il torrone morbido a bagnomaria sul fuoco e aggiungendo un goccio di latte, fatelo sciogliere.

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Io avevo in casa il torrone ricoperto di cioccolato, per cui la crema sarà più cioccolatosa, ma voi se avete quello bianco, usate quello. Quando questa operazione sarà conclusa, amalgamate tutto con delicatezza e procedete a farcire il panettone. Io ho allungato con un po’ d’acqua il Gran Marnier per bagnare il panettone, ovviamente voi potete procedere seguendo i vostri gusti o le vostre necessità. Ho alternato, uno strato di crema

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e uno di panettone imbevuto di liquore, quindi ho ultimato ricoprendo tutto il panettone con la crema restante. Originariamente avevo pensato ad una copertura diversa, ma visto che mi era avanzata parecchia crema, e che sia il sapore che l’effetto ottico era soddisfacente, ho deciso di optare per il piano “b”. Come tocco finale, ho tostato le mandorle in forno quindi le ho tritate finemente con il mixer e le utilizzate per cospargere il panettone che a questo punto ha un aspetto molto invitante. Consiglio, affinchè il panettone si possa insaporire meglio è consigliabile prepararlo il giorno prima, ma anche domattina può andare bene, poi altro consiglio, quando sovrapponete i ripiani del panettone infilate in senso longitudinale due grossi spiedini affinchè vi aiutino a tenere fermo il panettone fino a quando la crema non si compatterà meglio rendendo più stabile il tutto.

mercoledì 26 dicembre 2012

Stinco di vitello con patate novelle, porcini su letto di radicchio



Cari amici, oggi a Milano, più che Natale, sembra una malinconica giornata autunnale, pioviggina, il cielo è grigio e la città si è svegliata stanca ed assonnata, se si considera che oggi Michele il geofisico ripartirà per l’Olanda, potete immaginare quanto il contesto riproduca esattamente il mio stato d’animo. Certamente, l’aria natalizia che si respirava in Svezia da noi bisogna solo immaginarsela, ma questo è l’onere e l’onore, che si paga quando si vive in una nazione come la nostra, protetta a nord dalle Alpi e dal clima mitigato dalle correnti del golfo.  Ovviamente non mi sognerei mai di cambiare se anche si potesse, ma tempo di Natale, un po’ più di atmosfera non guasterebbe. Oggi ho preparato una ricetta fantastica, che al solo leggerne il titolo, fa venire un profondo senso di appetito. Vediamo subito la ricetta. Partirò dicendo che lo stinco si cuoce praticamente da solo, per cui se avete ospiti, con i quali volete ben figurare, senza fatiche, questo è il piatto adatto per voi.

Ingredienti:

uno stinco di un paio di kg
un kg di patate novelle
due piante di radicchio
funghi porcini surgelati a volontà
un dado da brodo
salvia, rosmarino e  timo
due scalogni
1/2 bicchiere di vino bianco
una noce di burro
due cucchiai di olio extravergine

Preparazione:

Cominciate cuocendo lo stinco, la cui cottura si protrarrà per circa un paio d’ore. Prendete una casseruola capace di contenerlo, mettete una noce di burro, un po’ d’olio gli aromi e metteteci dentro lo stinco a fuoco vivo, quindi dopo che si è rosolato un po’, sfumate con il vino bianco. Nel mio caso lo stinco è un po’ scuro, perchè mentre mi ero assentata un attimo per fare altro, mio marito in un eccesso di zelo, ha messo il vino rosso al posto di quello bianco, conferendo un colore scuro un po’ bruttino da vedere. Questa è la differenza tra il bianco e il rosso, con le carni scure e di carattere, bisogna usare quello rosso, per le carni bianche e più delicate, bisogna utilizzare quello bianco anche per un aspetto estetico. Comunque, bisogna riconoscere che lo stinco era ugualmente buono. Dopo aver sfumato, aggiungete un mezzo litro di acqua, calda è meglio, un dado da brodo e proseguite la cottura. Quando manca una mezz’oretta alla conclusione della cottura, aggiungete i funghi porcini. Io nel bel mezzo dell’autunno, ne ho comprati parecchi kg, per cui diversi li ho congelati per i tempi in cui non se ne sarebbero trovati in commercio, voi potete trovarli nel reparto surgelati del supermercato. Ultimate la cottura dello stinco che a questo punto dovrebbe coincidere anche con la cottura dei funghi. Lavate benissimo le patate novelle, ungete una teglia da forno, salate, mettete gli aromi e infornate e mentre le patatine si cuociono, passate a preparare il radicchio. Lavate bene il radicchio, tagliuzzatelo bene, quindi prendete una padella affettate finemente gli scalogni con un po’ di olio, unite il radicchio e fatelo saltare in padella e aggiungete il timo fresco prima di farne un letto per lo stinco, come mostra la foto.

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Prima di servire, mettete lo stinco nel forno e fatelo rosolare ben bene, quindi prendete un piatto da portata, fate un letto con il radicchio, quindi disponeteci sopra lo stinco con i porcini ed tutto intorno distribuite le patatine novelle.

martedì 25 dicembre 2012

Risotto ai frutti di mare

Buon Natale a tutti!!!!!!!!!!!!!


Cari amici, finalmente è arrivato Natale!!!!!!!!!!! Come al solito ci si accapiglia, si corre, ci si stressa fra le miriadi di cose da fare, poi finalmente è la pace!!!!!!!!!! Io in verità ieri sono andata a letto abbastanza tardi, ero in coma per la stanchezza ma anche gasata per l’imminenza della festività e anche perchè le visite al mio blog in questa settimana sono andate alle stelle. Non che io ci guadagni niente, ma è una piccola soddisfazione pensare che quello che fai o che scrivi, sia d’interesse per così tante persone. Ieri per la vigilia, ho preparato tutto a base di pesce, oggi invece a base di carne. Fra i tantissimi antipasti, ieri come primo ho preparato un fantastico risotto ai frutti di mare che era uno svenimento, qui di seguito vi metto la ricetta.

Ingredienti per 7 persone:

700 gr di riso per risotti
due kg di cozze
un kg di vongole veraci
un kg di scampi
un kg di calamaretti
olio extravergine
due spicchi d’aglio
un ciuffetto di prezzemolo
1/2 bicchiere di vino bianco

per il fumetto di pesce:

teste di scampi
due carote
un gambo di sedano
un cipolla
un ciuffo di prezzemolo
tre pomodorini
mezzo porro

Preparazione:

Innanzitutto cominciate preparando un bel fumetto che dovrà sobbollire per un paio di orette, quindi mentre il fumetto cuoce, passate a pulite per bene tutto il pesce. Cominciate pulendo le cozze, alle quali toglierete il peduncolo, cercate di pulire al meglio le valve, quindi mettete le cozze in una padella con un goccio d’acqua a fatele aprire sul fuoco. Appena aperte, togliete il frutto che metterete da parte. Proseguite pulendo le vongole, lavatele benissimo e fate la stessa cosa, mettetele sul fuoco e quando si aprono, togliete mezzo guscio e l’altro lasciatelo per creare un effetto piacevole alla vista. Continuate con gli scampi, ai quali avrete già tolto le teste che avrete messo nel fumetto per conferirgli un profumo ineguagliabile, quindi tagliando il guscio con un paio di forbici, togliete il filo nero che hanno sul dorso e il guscio stesso, lasciatene solo alcuni con il guscio sempre al solo scopo decorativo. Infine, pulite i calamaretti, togliendo gli occhi, la parte coriacea che hanno nella parte sottostante i tentacoli e ovviamente le interiora che hanno nella testa, lavateli benissimo e a questo punto il più è fatto. Potete quindi iniziare a preparare il risotto. Consiglio, avendo tempo, sarebbe meglio preparare tutto anticipatamente, sia nel caso abbiate degli ospiti, sia che lo facciate solo per voi, perchè avendo tutto pronto, il risotto si preparerà in una ventina di minuti soltanto. Prendete una casseruola mettete un po’ d’olio extravergine d’oliva, aggiungete due spicchi d’aglio tritati e fateli imbiondire, quindi aggiungete i frutti di mare,

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tralasciando per il momento solo le cozze che metteremo all’ultimo momento per evitare che si sfaldino tutte. Dopo dieci minuti sfumate con il vino, lasciate cuocere per altri cinque minuti, quindi aggiungete il riso e continuate a girare.

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Ovviamente sul fornello di fianco a voi, ci sarà la pentola con il fumetto che avrete filtrato e che aggiungerete al risotto man mano che il brodo si consuma, dovete tenerlo sempre relativamente asciutto e aggiungere man mano una mestolata alla volta. A metà cottura, unite anche le cozze e portate a termine la cottura. Il risotto di solito si cuoce in una ventina di minuti quando impiattate, mettete un po’ di prezzemolo  tritato finemente.

lunedì 24 dicembre 2012

Panettone al gianduia, ripieno di crema di castagne e rum



Cari amici, oggi è la vigilia di Natale, già da ieri sono ai fornelli con orario continuato, ho preparato un mondo di cose e fra queste ho fatto anche uno squisitissimo panettone, anche questo diverso dai soliti. Io ci ho messo la crema di castagne che ho fatto io questo autunno, ma se non ne avete altra, la potete acquistare al supermercato e aggiungerci un po’ di rum. Nonostante avessi parecchio da fare, ho lasciato tutto per pubblicare la mia ricetta, perchè tutte le persone che mi stanno visitando molto in questi giorni, trovassero una bella ricetta da riprodurre. Vediamo subito la ricetta.

Ingredienti:

un panettone classico
1/2 kg di mascarpone
un vasetto di crema ai marroni
due uova
100 gr di zucchero a velo
250 gr di cioccolato al gianduia
100 gr di zucchero semolato
bagna per torte

Preparazione:

Tagliate la calotta del panettone, quindi svuotatelo e togliete tutto l’incarto lasciando solo quello sottostante.

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Preparate la crema separando i tuorli dagli albumi che andranno separati a loro volta, in quanto uno di questi servirà montato per la crema, mentre l’altro lo utilizzeremo per preparare la ghiaccia per la decorazione. Aggiungete ai due tuorli lo zucchero semolato e montatelo con le fruste come fosse uno zabaione. Incorporate il mascarpone e amalgamate bene, quindi aggiungete la crema ai marroni e aromatizzate con il rum, seguendo i vostri gusti.

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Io per esempio ne metto parecchio, perchè mi piace tantissimo il rum nei dolci ed anche perchè non ci sono bambini in famiglia che mangerebbero il panettone. Montate uno degli albumi con un pizzico di sale quindi aggiungetelo alla crema con molta, molta delicatezza, affinchè non si smonti. A questo punto, irrorate il panettone con la bagna che più preferite, quindi farcite il panettone e richiudetelo.

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Nel frattempo, mettete il cioccolato al gianduia in un pentolino a fondere a bagnomaria, quindi aiutandovi con un pennello, spennellate il panettone in modo uniforme. Lasciate asciugare la copertura di cioccolato e quando sarà asciutta, cominciate a preparare la ghiaccia che servirà per fare le decorazioni. Montate l’altro albume con un pizzico di sale, quindi metteteci lo zucchero a velo a sufficienza affinchè il composto risulti compatto, quindi aiutandovi con una siringa per dolci, oppure se non ne avete di disponibile, va bene anche una da farmacia, a patto che ne prendiate una un po’ più grande. Fate i decori che più preferite, io ne ho realizzato alcuni, ma potete fare tutto ciò che la vostra fantasia è in grado di creare.  Disponete il panettone su un piatto da portata, quindi spolverizzatelo con zucchero a velo per dare un effetto neve.

domenica 23 dicembre 2012

Casetta svedese di pan di spezie



Cari amici, oggi io, i miei ragazzi e Marta la ragazza di Diego, abbiamo passato tutto il pomeriggio a fare la casetta di pan di spezie, che abbiamo imparato a fare in Svezia. Immaginatevi la scena, un grande vociare che echeggiava per tutta la cucina, un’aria che sprizzava gioia da tutti i pori, e ognuno di noi che cercava con suggerimenti, trovate creative, di rendere unica la nostra creazione. Ovviamente quella che ci hanno insegnato a fare in Svezia era un tantino diversa della nostra, ma noi abbiamo preso lo spunto e poi come al solito abbiamo cercato di realizzarla con un gusto tutto italiano, per cui meno colorato, ma più romantico. A dire il vero, sono veramente stanca, non solo per la casetta, ma anche per tutto il resto, e subito dopo aver pubblicato la casetta, ci metteremo tutti a fare un po’ di giochi di società, giusto per mantenere la tradizione che sin da bambini resta viva nella nostra famiglia. Sebbene sia un po’ tardi per mettermi a scrivere l’articolo, lo sto facendo con la speranza che qualcuno di voi, voglia farla per i propri bambini; se così fosse, fatela un po’ più colorata e attaccateci sopra un po’ di bottoncini di cioccolato colorati, così sarà un po’ più allegra. Adesso passiamo subito alla ricetta senza un attimo di esitazione.

Ingredienti per la pasta:

8 dl di farina
1/2 cucchiaio di bicarbonato
1/2 cucchiaino di sale
due cucchiaini di cannella
tre chiodi di garofano
un cucchiaino di zenzero in polvere
un dl più 50 gr di burro
3dl e 1/2 di melassa
un cucchiaio di zucchero a velo
1/2 dl di acqua

Ingredienti per la decorazione:

un albume
250 gr di zucchero a velo
250 gr pasta di mandorle
coloranti alimentari
200 gr di zucchero semolato

Preparazione:

Mettete tutti gli ingredienti nel mixer e impastate fino ad ottenere una consistenza tipo pasta frolla. Il pan di spezie va preparato diverse ore prima dell’utilizzo e messo in frigorifero in quanto stendere la pasta diventa più facile. Mentre aspettate che la pasta sia utilizzabile, potete preparare le forme di cartoncino che userete per ritagliare le pareti e il tetto della casetta.

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Rivestite la teglia con carta da forno, quindi infornate  a 180 gradi per cinque minuti. Mentre  lasciate raffreddare, preparate un caramello con 200 gr di zucchero semolato, mettetelo sul fuoco, girate e quando lo zucchero si scioglie e diventata di colore ambrato,   cominciate ad accorpare la casetta molto velocemente, distribuendo lo sciroppo sui bordi della casetta, facendovi aiutare da qualcuno a tenere i pezzi per un minuto ,fino a quando non si sarà asciugato lo zucchero.

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Lo sciroppo si raffredderà rendendo impossibile il proseguimento dell’operazione, quindi a questo punto rimettete la padella sul fuoco, fatelo sciogliere nuovamente e continuate l’operazione, fino a completo accorpamento della casetta. Se anche voi volete fare gli animaletti di marzapane come abbiamo fatto noi, prendete del marzapane, mettetelo in frigorifero perchè freddo sarà molto più facile modellarlo, quindi procedete a fare gli animaletti che preferite colorandoli con i colori alimentari.

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Se vorrete fare gli abeti, potrete farli con la formina oppure se non ce l’avete, potete disegnare la sagoma su un cartoncino o carta da forno, e quando sfornate l’alberello, prima che si raffreddi, tagliatelo a metà per dare loro una forma tridimensionale, incollandolo con lo sciroppo, quindi dipingetelo. A questo punto preparate una ghiaccia con l’albume di un uovo sbattuto al quale aggiungerete 250 gr di zucchero a velo,

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quindi avvalendovi di una spatola, distribuitela sul tetto della casetta e prima che si asciughi, prendete uno stuzzicadenti e ricavate la forma delle tegole. Prendete un vassoio copritelo con la ghiaccia, poggiatevi sopra la casetta e cominciate a popolare il giardino con gli animaletti, quindi spolverizzate con lo zucchero a velo.

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venerdì 21 dicembre 2012

Capitone marinato

 

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Cari amici, in questi giorni sono alle prese con i preparativi delle feste, come al solito e più del solito sono presa da non avere neanche il tempo di pranzare, ma la cosa che più mi dispiace, è quella di non avere neanche il tempo per pubblicare qualcosa. In questi giorni stanno tornando i miei figli dalle rispettive residenze, per cui ho prenotato i tappeti rossi  per riceverli al meglio delle mie possibilità, affinchè sappiano quanto sono amati e quanto il loro ritorno, rappresenti per noi che siamo qui, una grande festa. Ma voglio cogliere l’occasione per raccontavi il perchè dei tappeti rossi. Solo fino a qualche anno fa, ogni sera che mio marito tornava a casa a sera inoltrata, dopo dodici ore di lavoro al giorno, tutti quanti noi, cagnolina compresa, quando suonava il citofono, gli andavamo incontro per mostrargli tutto il nostro affetto. Un giorno, siccome si era attardato più del solito, un figlio era andato a portare a spasso il cane, io ero sotto la doccia, un altro era al telefono e l’altro non ricordo cosa stesse facendo che gli impedisse di andare a riceverlo. Entrando mio marito e non trovando nessuno sulla soglia ad accoglierlo, disse:” Ma non c’è nessuno in questa casa? Dove sono finiti tutti??” e mio figlio Michele che nel frattempo aveva finito di fare quello che stava facendo, gli rispose così:” Scusa papà, ma i tappeti rossi li abbiamo portati in tintoria!!!!!!!!!!!” Questa è stata ovviamente una frase rimasta famosa nella nostra famiglia, ecco perchè di tanto in tanto i tappeti rossi compaiono o scompaiono a seconda delle circostanze. Dicevo che ieri è arrivato dalla Svezia mio figlio Giuseppe lo scienziato pazzo, che appena messo piede in casa, giusto il tempo di abbracciarci ed è  corso subito al computer perchè doveva pubblicare un articolo che non aveva avuto il tempo di fare mentre era ancora in Svezia. Stasera invece, e sto aspettando con ansia che giunga l’ora, arriverà mio figlio Michele, il geofisico che vive e lavora all’Aia. Ho finito da pochissimo di fare i dolcetti, sono tre giorni e domani continuerò, che non faccio altro che dolcetti che regalo ad amici e parenti e che ovviamente partiranno sia per l’Olanda che per la Svezia. Infatti ho la casa che profuma di dolci, d’amore e di gioia, perchè io amo il Natale come pochi, in quanto per me ha una doppia valenza. Da cristiana rappresenta la nascita di Nostro Signore, ma siccome sono come le bambine, sono presa bene dalla vita, tutto mi da gioia, gli addobbi, i colori, le luci, i dolcetti, le musiche natalizie. Oggi ho cominciato a preparare un antipasto molto buono e molto costoso, ma se lo farete voi, invece che comprarlo in rosticceria, già pronto, il costo sarà ridotto sensibilmente.

 

Ingredienti:

 

anguilla fresca o surgelata

farina per impanare

olio extravergine

aceto bianco per marinare

qualche grano di pepe nero

due o tre foglie di alloro

 

Preparazione:

 

Prendete l’anguilla, pulite dalle interiora, quindi tagliatela in pezzi relativamente piccoli, affinchè nel consumarla, sia più facilmente sporzionabile. Io ovviamente questo lavoro lo faccio fare a mio marito, in quanto a me fa molta impressione,  mi sembra di avere tra le mani un rettile e preferisco non occuparmi delle anguille intere o addirittura vive. Lavatele, asciugatele, quindi infarinatele e friggetele in olio d’oliva. Disponete  le anguille su una carta assorbente, quindi mettetele in un recipiente nel quale avrete messo abbondante aceto, con un pizzico di sale, qualche grano di pepe nero e l’alloro.

 

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Tenete presente che questo lavoro va fatto qualche girono prima dell’utilizzo, affinchè le anguille s’insaporiscano per bene. A momento debito, togliete dall’aceto e rimettetele sulla carta assorbente, affinchè si asciughi l’aceto in eccesso.

giovedì 13 dicembre 2012

Panettone ripieno e glassato



Cari amici, questo è uno dei tanti panettoni che si potrebbero realizzare per le prossime festività natalizie. Ovviamente ne preparerò altri, ognuno diverso dall’altro e ognuno più squisito dell’altro. Questo l’ho riempito di crema al cioccolato e un po’ di panna montata, ma ovviamente voi potete farlo identico al mio, oppure potete solo prendere delle idee e realizzarlo come più vi piace. Vediamo subito la ricetta.

Ingredienti:

un panettone classico
del marzapane colorato di verde
200 gr di zucchero a velo
cioccolatini per decorazioni
un quarto di panna da montare
liquore per bagnare il panettone
200 gr di cioccolato al latte

Preparazione:

Prendete il panettone tagliate la calotta e fate dei buchi dove metteremo la crema

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Prendete del liquore dolce, quello che preferite, oppure potete usare la bagna e irrorate il panettone nella misura che più risponde ai vostri gusti. E’ evidente che se lo mangeranno anche i bambini, sarà meglio non aggiungere alccol.  Passate a preparare la farcitura sciogliendo a bagnomaria il cioccolato, che io ho scelto al latte perchè in casa è il preferito, ma se volete, potete sceglierlo fondente. Montate la panna e solo al fine di creare una crema morbida e soffice, ne aggiungeremo un po’ nel cioccolato, quindi aiutandoci con la siringa per dolci, riempiremo tutti i buchi che abbiamo preparato. E’ ovvio che più buchi creerete, meglio sarà farcito il panettone. Ricoprite il panettone e farcite allo stesso modo anche la parte superiore,

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quindi passate a preparare la glassa. Sciogliete lo zucchero a velo aggiungendo gradatamente un po’ d’acqua, stando attente a non diluire troppo lo zucchero, che messo sul panettone scivolerebbe troppo. Disponetelo sul panettone, come mostra la foto e cercate di dare un effetto neve, quindi mentre la glassa si asciuga un po’. voi preparate gli alberelli con la pasta di mandorle verde, che se non trovate colorata, potete procedere a colorarla voi con i coloranti per dolci. Se non avete la formina dell’abete, disegnatela voi con la carta da forno e ritagliatela, ultimate decorando il panettone come mostra la foto.

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mercoledì 12 dicembre 2012

Lussekatter svedesi (pan brioche con uvette)



Cari amici, sono moltissimi giorni che non mi faccio sentire, ma in realtà voi ne conoscete il motivo, ero in Svezia indaffarata come sempre. Oggi vado molto di corsa, per cui non posso stare a raccontarvi che non ho combinato in Svezia e in Lapponia, ma vi dico che ho fatto delle esperienze soprattutto in Lapponia, indimenticabili sotto tutti gli aspetti, soprattutto il timore di non tornare sana e salva, visto le avventure molto “avventurose”che mio figlio lo svedese, ci ha organizzato. Fra le cose che abbiamo fatto la più semplice è stata vedere l’aurora boreale, l’abbiamo rincorsa per tre giorni, in quanto il cielo non era sereno e le possibilità erano minime, ma ce l’abbiamo fatta!!!!!!!!!Ognuno di noi ha guidato la sua slitta trainata da 4 cani che tiravano come dei pazzi e ti facevano rizzare i capelli in piedi, io sono volata giù dalla slitta una volta, ma vi assicuro che forse forse sono stata la più provetta guidatrice, perchè c’erano persone del gruppo che sono volate anche sei volte. Sembrava di andare sulle montagne russe senza alcuna sicurezza, con i meno 25 gradi che ti sferzavano il viso e non solo. Ma la ciliegina sulla torta è stata l’escursione su un percorso montano con la neve che ti arrivava alle ginocchia con lunghi tratti sia in salita che in discesa, peccato che io pensavo che già quella prova fosse difficile, ma non sapevo quello che mi attendeva alla fine del percorso, la visita ad una serie di grotte. Allora che ci fosse la visita alle grotte, mi era cosa nota, ma che le grotte fossero di fatto delle escursioni da speleologi, l’ho scoperto quando là ci sono arrivata!!!!!!!!!!!!!Ragazzi, immaginatevi arrivo stanca morta e quando penso che la cosa più difficile è stata fatta, ho questa tremenda visione davanti agli occhi. Credetemi, non sto assolutamente esagerando, se avessi ascoltato me stessa, avrei girato le spalle e me ne sarei andata, ma a quel punto, questa per me era una vera e propria sfida, e come dico sempre, io le sfido amo vincerle, costi quello che costi. Durante tutto il percorso, non ho fatto altro che seguire alla lettera, quanto mi diceva la guida, metti il piede là, la mano qua e così via e dentro il cuore pregavo perchè Dio mi buttasse un occhio e che finisse in fretta. Vi chiederete perchè ci sono andata, ebbene me lo sono chiesto anch’io e mi sono data una risposta, nella vita bisogna sapere in casi drammatici sia a livello fisico che emotivo  quante forze si possono mettere in campo e su quante puoi contare, solo così si possono affrontare sfide nei confronti delle quali, non hai la possibilità come in questo caso di voltare le spalle e andare via. Allora ci si ricorda che abbiamo superato sfide apparentemente impossibili e che forse potremmo superare anche quella che stiamo vivendo. Fra le mille cose che ho fatto in Svezia, ho anche imparato a fare dei dolcetti svedesi molto buoni è questa la ragione per la quale mi sono portata la ricetta e poi ho anche imparato a fare la casetta svedese di pan pepato. E’ bellissimo farla, siccome mio figlio lo svedese mi ha detto di aspettare lui perchè vuole farla insieme a me, vi metterò la ricetta penso il 21 o il 22 di dicembre affinchè voi possiate farla per i vostri bambini, perchè è veramente un sogno, sembra un giocattolo ed invece è un buonissimo dolcetto!!!!!!!!!! Vediamo intanto questi dolcetti che di fatto sono come delle brioches.

Ingredienti:

un cubetto di lievito di birra
100 gr di burro
1/2 lt di latte
150 gr di zucchero
1kg e 400 gr di farina
1/2 cucchiaino di sale
250 gr di formaggio fresco tipo robiola
uvetta
un uovo intero


Procedimento:

Fate fondere il burro, aggiungete il latte, scioglieteci dentro il cubetto di lievito e due bustine di zafferano. Unite la robiola, amalgamatela e incorporate pian piano la farina cercando di non formare grumi e lavoratela un po’ in una grossa ciotola, quindi lasciatela lievitare per 40 minuti.



A questo punto fate i dolcetti a forma di esse, disponeteli nelle teglie da forno e lasciateli lievitare ancora,


per un’altra decina di minuti circa. A questo punto guarnite con uvette e spennellate con l’uovo sbattuto.


Infornate a 225 gradi per 5/8 minuti.
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