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giovedì 27 settembre 2012

Marmellata di alchechengi

 

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Cari amici, oggi io e la mia dolce meta’ (marito), siamo andati in un mercato turco dell’Aia, citta’ dove risiede mio figlio Michele il geofisico. Io sono un po’ come i bambini, mi entusiasmo con poco, per fortuna pero’ mi deprimo con moltissimo, questo vuol dire che sono quasi indistruttibile, ma che anch’io ho i miei limiti. Premesso cio’ dicevo che i mercati mi piacciono, mi divertono, mi piace passeggiare incuriosita tra le bancarelle, soprattutto quelle di mercati stranieri. Sostengo che in base a come sono i mercati, si puo’ capire molto della gente che li frequenta e della vita che nel quartiere intorno si conduce. Questo mercato era frequentato molto da turchi, ed extracomunitari, questo e’ il motivo per cui ero cosi’ conquistata dall’idea, perche’ ero certa che avrei trovato tantissime cose che a Milano non sono facilissime da trovare e soprattutto, quando si trovano, sono costosissime. Bancarelle gremite di frutti e verdure esotiche a prezzi popolari, io che vado pazza per la frutta in genere e che soprattutto amo quella esotica proprio perche’ difficile da trovare a prezzi accettabili, non mi sono fatta pregare, ho riempito l’auto di ogni cosa. Manghi, papaye, passion fruit, alchechengi, datteri mejoul giganteschi e mille altre cose. Una volta a casa, vedendo quei due bei sacchetti di alchechengi, mi e’ venuta la fantastica idea di fare qualche barattolino di marmellata. Veramente mi dispiaceva consumarli tutti in un botto solo per la marmellata, poi mi sono detta, venerdi’ prima di partire da qui per andare alla laurea  di mio figlio, a Groningen  passero’ dal mercato e faro’ un nuovo rifornimento. Questa marmellata, l’avevo gia’ fatta qualche anno fa, era fantastica da usare come qualsiasi altra marmellata, ma siccome i frutti non sono proprio economici, potete farne solo un paio di vasetti da accompagnare a qualche buon pezzo di pecorino di carattere. A casa mia accompagnare il pecorino toscano, pugliese o sardo, con la marmellata di amarene, arance, cipolle di Tropea o alchechengi e’ un uso consolidato, i miei figli hanno catechizzato anche me che sono avversa a mescolare il dolce col salato. Si tratta di abitudini culinarie che affondano le radici nella storia. Dopo tanti sproloqui, vediamo questa famosa marmellata.

 

Ingredienti:

 

700gr  di alchechengi

300/400gr di zucchero

 

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Preparazione:

 

Togliete l’involucro nel quale sono racchiusi gli alcherchengi, lavateli velocemente,

 

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quindi metteteli in un casseruola con un dito d’acqua e lo zucchero. Dopo decenni che faccio marmellate, ho messo a punto un sistema, invece di mettere lo zucchero che prevedrebbe la ricetta, ne metto un po’ mi regolo in base alla dolcezza del frutto, poi a meta’ cottura l’assaggio, cerco sempre di stare indietro con lo zucchero,

 

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per evitare di fare marmellate diebetiche. Poi se la dolcezza non mi soddisfa, ne aggiungo dell’altro, fino a quanto il sapore non e’ esattamente quello che voglio io. Perche’ ho preso questa abitudine,  anni fa seguendo le ricette mi capitava di fare marmellate talmente dolci da essere quasi immangiabili. State attenti nel fare questa marmellata, perche’ da calda sembra sempre troppo liquida, lasciandola raffreddare, potrete accorgervi se e’ troppo dura e collosa quasi inutilizzabile. Consiglio, dopo un’oretta che l’avete sul fuoco, spegnete e lasciatela raffreddare, se risultera’ troppo liquida fatela andare ancora, se per caso l’avrete fatta indurire troppo, aggiungete dell’acqua, mescolate, rimettetela sul fuoco per qualche minuto e ancora bollente invasatela nei vasetti precedentemente sterilizzati e girateli sottosopra, perche’ si formi il sottovuoto.

 

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martedì 25 settembre 2012

Peperoncini rossi sott’olio ripieni di tonno, olive e capperi



 
Cari amici, oggi pensieri un po’ deprimenti hanno attraversato la mia mente. Certo direte, sei la’ in mezzo ai festeggiamenti, ai ragazzi, alla vita e trovi anche spazio per i cattivi pensieri????????Devo onestamente dire che seppur lontana dall’Italia, trovo sempre tempo e modo di tenermi aggiornata sulle vicende del nostro paese. La tentazione di lasciare i problemi a casa e dedicarmi solo alla realta’ del posto in cui mi trovo e’ forte, ma il mio intenso amore per il mio paese vincono su tutto. Appunto dicevo,l’immenso amore che provo per l’Italia e’ paragonabile all’amore che provo per mia madre, per cui, quando la vedo bistratta, odiata e soprattutto abusata da chi piu’ dovrebbe difenderla,dapprima mi viene voglia di cambiare paese, ma poi ci penso e mi pervade il prorompente desiderio di scendere in piazza a fare la rivoluzione!!!!!!!!!!!!!!E’ evidente che sto parlando prima di tutto della nostra classe politica che ha preferito posticipare di sei anni, il pensionamento di persone che ad un passo dalla pensione si sono visto infrangere il contratto sottoscritto con lo stato, che a fronte di un tot di trattenute e di anni lavorativi, ti consentiva di andare  in pensione, anzicche’ ritoccare le pensioni di persone che dopo soli 19 anni di lavoro e ad un’eta’ anagrafica inaccettabile, sono da decenni in pensione sulle spalle dei contribuenti. Senza parlare poi degli stipendi dei politici che dopo anni passati a scaldare la poltrona nel migliore dei casi, vanno in pensione con una “quota di solidarieta’” pari anche a 490.000.00 euro perche’ altrimenti potrebbero vivere in ristrettezze economiche con i miserabili stipendi guadagnati e che hanno fruttato pensioni anche di 90.000.00 euro al mese!!!!!!!!!!!!!Ditemi non pensate anche voi che sia maturato il tempo di una rivoluzione, visto che i nostri segnali di dolore che da tempo ormai stiamo lanciando cadono nel vuoto????????Sappiate che io sono una pacifista convinta, ma le rivoluzioni della storia, sono avvenute perche’ il popolo e’ stato ridotto in schiavitu’ ci sono situazioni che con il dialogo non riescono ad essere ascoltate. Se ci fanno morire tutti, chi manterra’ tutti i loro privilegi. Perche’ Monti che io rispetto, prima di prendere l’incarico per formare il nuovo governo ha preteso la carica di senatore a vita??????????? Lui ha motivato dicendo che per essere credibile ci voleva una carica istituzionale, e sia!!!!La carica gliela potevamo anche dare, ma perche’ con tutti i soldi che guadagna con le miriadi di consulenze che ha, non ha rinunciato al suo stipendio????? Forse io lo avrei fatto, per dare un segnale fortissimo di cambiamento al paese, alla fine, con tutti i soldi che hanno, avrebbero  bisogno di non so quante vite  per poterli spendere, invece loro non se ne rendono conto, che di vita ne hanno una sola!!!!!!!!!!!!!Voi direte, ma che c’entrano i peperoncini con tutto questo!!!!!!!!!!!Il mio blog, vuol essere lo specchio della mia vita di tutti i giorni, di quello che faccio, che cucino. E’ come se uscendo a fare la spesa, incontrassi una persona amica e mi mettessi a commentare i tempi che ci stanno scorrendo sotto il naso e poi mi piacerebbe invogliare anche chi legge alla riflessione.

Ingredienti:

40 peperoncini tondi rossi
100 gr di capperi salati
20 olive
200 gr di tonno
qualche foglia di basilico
tre spicchi d’aglio
qualche peperoncino
olio d’oliva
tre cucchiai d’aceto

Preparazione:

Lavate e asciugate i peperoncini, quindi togliete il picciolo e i semi che hanno all’interno. Preparate una pentola d’acqua in grado di contenerli, salatela e acidulatela con tre cucchiai d’aceto e quando bolle buttateci dentro i peperoncini per due o tre minuti, poi scolateli e metteteli ad asciugare per un paio d’ore, su un canovaccio pulito.

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Sterilizzate in acqua bollente i vasetti e lasciateli asciugare. Nel frattempo iniziate a riempire i peperoncini, mettendo tonno e capperi

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e coprendo con qualche fettina d’oliva come mostra la foto. Ad operazione ultimata, iniziate a disporli nei barattoli. Mettete sul fondo un po’ di basilico, un po’ d’aglio e peperoncino, quindi disponeteli cercando di tenerli ben vicini gli uni agli altri.

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Colmate il barattolo, quindi riempitelo d’olio e spingete i peperoncini con l’apposito oggetto affinche’ non fuoriescano dall’olio.

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Chiudetelo e mettetelo a sterilizzare a bagnomaria per 20 minuti. Si potra’ mangiare non prima di 40 giorni.

domenica 23 settembre 2012

Olive all’ascolana



 Cari amici, oggi qui in Olanda, c’e’ un freddo quasi invernale direi, e dopo essere stati tutti fuori a pranzo ed aver fatto un giretto tra i mercatini dell’antiquariato dell’Aia, siamo tornati a casa infreddoliti e pronti a realizzare una ricettina fantastica, che fara’ parte di una splendida cena che tutti noi faremo, per festeggiare il 23mo compleanno di Diego. Nei prossimi giorni accadra’ una cosa che a  casa nostra avviene sempre piu’ raramente e con sempre piu’ difficolta’, la nostra famiglia sara’ tutta riunita in Olanda questa volta, in occasione della laurea di dottorato di Giuseppe. In questi giorni come dicevo ci sara’ anche il compleanno di Diego e stiamo preparando per questa ricorrenza una cenetta fantastica; oggi abbiamo preparato le olive all’ascolana come antipasto, le metteremo nel congelatore e a momento debito le infileremo nel fornetto per scaldarle e vi assicuro che il risultato e’ anche migliore che se non mangiate appena fatte, in quanto ovviamente fra tutte le cose che ci sono da fare, non avrei il tempo necessario per preparare tutto all’ultimo momento. Fare le olive all’ascolana richiede una certa manualita’ e molta pazienza. Noi oggi eravamo in tre io, i miei figli Michele e Giuseppe e mio marito che ci faceva da motivatore. Ovviamente ne abbiamo fatte in quantita’ industriale perche’ si fionderanno tutti a pesce e per  evitare crisi diplomatiche, ne abbiamo fatte “anche per i monaci” (come dico io quando le quantita’ sono industriali).  Vediamo ora come realizzare questa ricetta.

Ingredienti per 1kg di olive ripiene (50 pezzi circa):

1/2 kg di olive verdi (io ho usato “la bella di Cerignola”)
una carota grande
una cipolla
due gambi di sedano
un ciuffo di prezzemolo
la scorza di un limone grattugiata
150 gr di carne di maiale
75 gr di carne di manzo
75 gr di carne di pollo
noce moscata grattugiata
due cucchiai di parmigiano grattugiato
una noce di burro
un uovo per il ripieno
cinque uova per la panatura
100 gr di farina per la panatura
250 gr di pangrattato
una tazzina di vino bianco
una tazzina di vino rosso
olio per friggere

Procedimento:

Tagliate grossolanamente la carota, la cipolla e il sedano per fare un soffritto che metterete in una padella con un po’ di olio extravergine,

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quindi dopo qualche minuto aggiungete le carni anch’esse tagliate a cubetti.

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Lasciate rosolare per qualche minuto e sfumate con il vino rosso e bianco, quindi aggiungete la noce di burro e il prezzemolo tagliuzzato.

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Lasciate cuocere per una mezz’oretta e nel frattempo passate a snoccialare le olive che e’ la cosa piu’ impegnativa da fare in questa ricetta.

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Nella foto che pubblichero’ qui di seguito si vedra’ come procedere. Quando il soffritto sara’ cotto, lasciatelo raffreddare e poi procedete a sminuzzare tutto finemente con il minipimer.

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Dopo aver sminuzzato tutto, aggiungete la scoza grattugiata di un limone non trattato, un po’ di noce moscata, il parmigiano grattugiato, un uovo e amalgamate tutto ben bene. A questo punto , cominciate a riempire le olive, prendendo un po’ di ripieno, formate una pallina, inseritelo nell’oliva svuotata e ricomponetela come da foto.

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Una volta conclusa questa operazione, impanatela prima nella farina, quindi nell’uovo sbattuto , poi rotolate nel pangrattato, quindi ripete l’operazione un’altra volta per fare la doppia panatura.

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Quando anche questa operazione sara’ conclusa, passate a friggere.

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Come gia’ detto, questo ricetta e’ molto laboriosa, ed io penso che nessuno di noi, penserebbe mai di farla se non per un’occasione importante. Questo e’ il motivo, per il quale io ho provato a congelarle una volta cotte e poi scaldate, vengono benissimo!!!!!!!!! Potete fare come faccio io,  preparo le cose un po’ per volta, se so per certo che il risultato e’ soddisfacente congelo e al momento debito scongelo e riscaldo.

sabato 22 settembre 2012

Risotto al Bonarda e salamelle mantovane


 

Cari amici, come vi ho gia’ detto ieri, mi trovo in Olanda e non per questo ho smesso i panni di cuoca!!!!!!!. Devo onestamente dire che i miei tre figli, hanno la passione per la cucina e in tutta onesta’, devo ammettere che se la cavano molto bene, cio’ nonostante appena mi vedono, mi trasferiscono di buon grado i pieni poteri di quest’ultima, affinche’ io possa continuare a dilettarmi. Forse temono ch’io possa avere crisi di astinenza???????????????Mentre tutti sono impegnati a svolgere le loro attivita’, ho pensato che oggi avrei fatto volentieri un bel risotto. Qui le temperature non sono delle migliori, per cui con questo freddino, cosa c’e’ di meglio entrando in casa, che sentire il profumino di un bel risottino e che quando  ne avverti gli odori, ti riportano alla mente l’aria di casa, della nostra tanto bella, quanto amata e bistrattata da tutti, noi per primi, “Italia”. Il risotto che ho pensato di fare oggi e’ una specialita’ dell’Oltrepo’ pavese; come sapete io e mio marito trascorriamo tutti i finesettimana la’ in quanto possediamo una fantastica casetta e ogni tanto mi diletto a preparare qualche loro specialita’. Il Bonarda e’ un vino che producono nell’Oltrepo’e non solo, ed e’ quello che useremo oggi per fare il nostro risotto. Ovviamente gli ingredienti sono stati tutti portati dall’Italia per la delizia dei miei figli e dei loro amici, che sono spesso invitati a casa dei  miei ragazzi per  degustare le specialita’ di cui vanno fieri. Si divertono a lasciare a bocca aperta i loro commensali.

Ingredienti:

mezzo kg di riso per risotti
tre salamelle mantovane
una cipolla
due dadi  da brodo
una bottiglia di vino Bonarda
parmigiano  grattugiato
una noce di burro

Procedimento:

Affettate la cipolla molto  finemente, fatela imbiondire con il burro, quindi aggiungete le salamelle alle quali avrete tolto la pelle e che avrete sminuzzato con una forchetta.

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Lasciate rosolare le salamelle a fuoco vio per cinque minuti circa,

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quindi aggiungete il riso e lasciatelo tostare per tre o quattro minuti. Versate a questo punto il contenuto della bottiglia di vino

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e lasciate cuocere aggiungendo di tanto in tanto una mestolata di brodo. Qualche minuto prima del termine della cottura, mantecare con un dose abbondante di parmigiano.

giovedì 20 settembre 2012

Involtini di trippa di manzo al pomodoro



Cari amici, mi trovo in Olanda, per l’esattezza all’Aia perche’ nei prossimi giorni ci saranno i festeggiamenti per la laurea di dottorato di mio figlio. Questo piatto l’ho preparato due o tre giorni fa quand’ero ancora in Italia, anche perche’ qui non mi sembra di averla mai vista, non viene utilizzata e non sanno cosa si perdono!!!!!!!!!!!!!!!! Devo dire che non tutti apprezzano la trippa,  ma devo invogliarvi ad assaggiarla, in quanto ne’ io, ne’ mio figlio Diego l’apprezzavamo, vuoi perche’ la immaginavamo viscida e forse anche un po’ maleodorante, ma devo dirvi in tutta onesta’ che e’ l’esatto contrario. La trippa e’ una “carne” molto magra e di una consistenza un po’ nervosetta per cui e’ anche piacevole da masticare e ovviamente voi la farete cuocere fino al punto in cui vi piacera’, piu’ o meno cotta. Vedendo quante persone hanno cliccato la ricetta degli involtini di trippa di agnello, che pensavo non interessassero a nessuno, ho deciso di postare quest’altra ricetta nella quale si usa la trippa di manzo che si trova in tutti i supermercati o macellai d’Italia. Vediamo subito la ricetta.

Ingredienti:

un kg di trippa
un ciuffo di prezzemolo
due o tre spicchi d’aglio
mezzo kg di pomodorini o  pelati
una cipolla grossa
peperoncino sott’olio
marsala per sfumare
qualche foglia d’alloro
olio extravergine d’oliva
stuzzicadenti o spago da cucina

Preparazione:

Lavate molto bene la trippa, tagliatela in modo che non risulti impossibile arrotolarla per farne degli involtini, quindi disponete tutti i pezzi sul tavolo cosi’ potrete condirli tutti insieme, risparmiando cosi’ molto tempo. Mettete in ognuno un po’ d’aglio, prezzemolo, peperoncino un pizzico di sale e qualche goccia d’olio, quindi arrotolati e lagateli.

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Io non amo molto usare gli stuzzicadenti, infatti non li uso mai, ma in questa circostanza avevo finito lo spago ed ho usato il piano “b” gli stuzzicadenti. Prendete una padella, tagliuzzate finemente la cipolla,


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fatela imbiondire con l’olio, quindi mettete gli involtini lasciate insaporire per una decina di minuti, quindi aggiungete il marsala e sfumatelo. Nel frattempo, preparate i pomodorini, tagliateli e dopo aver sfumato,  aggiungeteli alla trippa, mettete qualche foglia d’alloro, un po’ di peperoncino e lasciate cuocere a fuoco lento, fino a quando infilando la forchetta non vi renderete conto che la cottura e’ ultimata.

domenica 16 settembre 2012

Torta salata pesto, mozzarella e prosciutto




Cari amici, oggi sto approntando bagagli e bagattelle, perchè domani andremo nell’oltrepò a sistemare i miei splendidi fiori, poichè non potrò prendermene cura per un paio di settimane e dopodomani, se Dio vuole, partiremo per questa nuova avventura. A proposito, mio figlio Michele, il geofisico, quello che cerca petrolio, la settimana scorsa è stato qualche giorno in Nigeria per esplorare un pozzo e quando stasera parlando in skype, gli ho chiesto com’era andata, mi ha risposto dicendo che tutto sommato era andata decisamente bene. Sai, mi ha detto, andavamo in giro con una macchina della polizia davanti e una dietro, della serie, non facciamoci notare. Meno male che me lo ha svelato, a cose fatte, altrimenti la pressione sarebbe salita alle stelle per la paura. Va bèh dicevo che mi attende una nuova emozione, il primo dottorato al quale assisto. Giuseppe, lo scienziato pazzo, sta per ultimare la sua avventura in Olanda durata 4 anni, infatti dopo aver difeso la sua laurea di dottorato si sposterà il giorno seguente andrà a Uppsala in Svezia a fare il ricercatore in fisica teorica. E’ un’università molto antica e famosa che ha dato i natali a molti premi Nobel, chissà che non ci porti bene!!!!!!!!!!!! Bando agli scherzi, passiamo alla ricetta di oggi.

Ingredienti:

due confezioni di pasta sfoglia
un barattolo di pesto
200 gr di mozzarella
100 gr di prosciutto cotto a cubetti
due cucchiai di latte

Preparazione:

Stendete un rotolo di pasta sfoglia in una teglia, metteteci il pesto che avrete provveduto ad eliminare dell’olio in eccesso, distribuitelo in maniera uniforme, tagliate la mozzarella e il prosciutto a cubetti

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e usate l’altro rotolo, per coprire la torta salata. Chiudetela e spennellatela con un po’ di latte.


Infornate a 180 gradi per una mezz’oretta.

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sabato 15 settembre 2012

Tartare di tonno



Cari amici, oggi ho deciso di pubblicare la mia ricetta di buon mattino, in quanto ho una giornata molto impegnativa, sto approntando tutto perchè la partenza per l’Olanda è prossima e non ho molto tempo da perdere. Ovviamente la tartare, non l’ho preparata per colazione, bensì è quanto ho approntato per la cena di ieri. In casa nostra il fermento si respira nell’aria, immaginatevi il mio frigorifero che scoppia per quante cose contiene, tutta roba che prenderà la strada dell’Olanda. Oltretutto mentre io e mio marito non ci siamo, sarà il compleanno di Diego, il quale mi ha chiesto se gli preparavo un paio di teglie di lasagne e qualcos’altro da mettere nel congelatore, affinchè fossero pronte per la festa per il suo compleanno alla quale parteciperanno una quindicina di amici. Io che non so dire mai di no, quando si tratta di queste cose e che invece dico spesso di no per i fondamentali della vita, mi trovo con la cucina, come se fosse la fabbrica del duomo, perennemente con i lavori in corso. Ma tant’è, se fossero tutti questi i problemi, ne vorremmo a pacchi, fa solo dispiacere, che ora di sera ho la schiena rotta in due. Quando mia mamma mi diceva:”Tu lavori troppo, fai troppe cose” io le rispondevo:"Meglio morire di troppo lavoro che non di noia!!!!!!!!!!!!!”, tanto alla fine di qualcosa si dovrà pur morire. Ovviamente quando anche Diego verrà in Olanda, lui verrà più tardi in quanto sta frequentando il laboratorio da mattina a sera, perchè sta preparando la tesi della laurea specialistica, tutti insieme riuniti intorno ad una bella tavola imbandita, festeggeremo il suo compleanno. Siamo tutti innamorati di lui, anche se ogni tanto finge di non saperlo!!!!!!!!!!!! Ora veniamo alla semplicissima e gustosissima ricetta.

Ingredienti:

due fettine di tonno fresco
una manciata di capperi
un ciuffo di prezzemolo
un letto d’insalatina
un limone non trattato
olio extravergine
una spolverata di pepe nero

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Preparazione:

Partirò dicendo che quando si mangia il pesce crudo che sia sotto forma di tartare oppure di sushi, è fortemente consigliabile che acquistato fresco, vengo riposto nel congelatore per qualche ora affinchè tutti i batteri muoiano. Io in pratica l’ho acquistato il giorno prima e l’ho preparato il giorno successivo, voi regolatevi come credete opportuno fare. Lasciatelo scongelare e tagliatelo finemente con un coltello molto affilato.

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A parte tagliuzzate molto finemente il prezzemolo e i capperi, grattugiate la buccia del limone che avrete prima lavato, condite con l’olio, pepe e il succo del limone,

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quindi prendete un contenitore, foderatelo con la pellicola e avrete meno problemi per sformare la tartare che a questo punto apparirà come un hamburger. Mettetelo in frigorifero e quando sarà il momento di mangiare, prendete un piatto, disponeteci sopra un letto d’insalatina e poggiateci sopra la tartare.

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venerdì 14 settembre 2012

Crostata con pasta frolla al cacao e pesche fresche






Cari amici, oggi ho preparato una torta semplice nel procedimento e fantastica nel sapore. Non è una mia ricetta, è di Marta, la ragazza di mio figlio Diego, la quale l’aveva preparata con le pere, lo scorso anno in occasione della laurea di mio figlio, io l’ho rifatta con una modifica. Siccome ho fatto nelle settimane scorse, una fantastica marmellata di percoche, l’ho voluta provare su questa torta insieme alle pesche fresche, il risultato è stato eccelso, talmente tanto che ho deciso di metterla nel blog. Mio figlio mio ha preso in giro, in quanto effettivamente a livello estetico lascia un po’ a desiderare, ma che volete, con una mano sola a causa del gesso che non ho ancora tolto, pretendere anche la precisione, mi sembrava un po’ troppo. Anche se devo essere sincera, la precisione nel preparare i piatti, mi fa parecchio difetto, bado sempre forse un po’ troppo alla sostanza e troppo poco alla forma. Fa parte della mia filosofia di vita, credo non sia tanto grave, mi accetto per quella che sono, almeno in questo senso, perchè per altre cose, se mi accorgo che non va bene, mi sforzo all’impossibile, per cercare di cambiare. Vediamo ora la ricetta.


Ingredienti:

175 gr di farina
175 gr di zucchero
120 gr di burro freddo
20 gr di cacao
marmellata di pesche
tre o quattro pesche ben sode
carta da forno

Preparazione:

Mettete tutti gli ingredienti nel mixer fino a quando il composto non diventa un po’ sbricioloso, a questo punto aggiungete un cucchiaio  di acqua gelata e l’impasto sarà pronto solo quando il composto si sarà trasformato in una palla, come da foto,

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se sarà necessario quindi, potrete aggiungere anche un altro cucchiaio sempre di acqua gelata. Prendete l’impasto, avvolgetelo in un po’ di pellicola e mettetelo e riposare nel frigorifero, per un’oretta.  Quando lo userete, dev’essere molto freddo. Stendetelo sulla carta da forno e mettetelo in una teglia, ricopritelo con i fagioli che io non avendo in casa, ho sostituito con altra carta da forno, con la quale ho ricoperto la pasta

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ed ho quindi infornato a 180 gradi per una ventina di minuti. Nel frattempo sbucciate le pesche e tagliatele a fettine sottili. Una volta sfornata la base, spalmate la marmellata e guarnitela con le fettine di pesche fresche. Io ho ovviamente usato una delle fantastiche marmellate che ho fatto questa estate, voi potete decidere di farla seguendo la ricetta sul blog, oppure acquistandola al supermercato.

lunedì 10 settembre 2012

Marmellata di fichi d’India


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Cari amici, questa è la stagione dei fichi d’India e per questo motivo ho deciso di fare questa saporitissima marmellata. Mentre sbucciavo i fichi d’India, mi è venuto in mente un episodio accadutomi quand’ero poco più che una bambina. Io sono sempre stata ghiottissima di questi frutti, e non solo, anche le melagrane se la giocano alla grande. Molti decenni or sono, mi trovavo a casa della mia adorata zia, in Puglia, stavo trascorrendo un’appendice di vacanze estive che stavano volgendo al termine. Allora la scuola iniziava per tutti il primo ottobre, per cui fino alla fine di settembre io rimanevo attaccata alle gonne di mia zia, che molto apprezzava la mia compagnia. Io e lei ce la intendevamo alla grande e soffrivo molto quando dovevo lasciarla. Avevo anche due cugini di qualche anno più grandi di me, con i quali, ne combinavamo parecchie. Un giorno mia zia stava male e in casa c’era un’ariaccia e purtroppo, proprio quel giorno mi ero abbuffata di fichi d’India e melagrane insieme, per cui il risultato era, che avevo in corso un quasi blocco intestinale. Ero spaventata e ancor più perchè non volevo dirlo a nessuno, per non creare ancor più preoccupazioni. Glielo raccontai ai miei cugini i quali si attivarono per cercare una soluzione. Mio cugino ebbe una sfolgorante idea, mi consigliò di bermi un bicchiere d’olio, di solito basta un paio di cucchiai mi disse, ma per assicurarsi il risultato, è meglio berne un bicchiere. Ci chiudemmo tutti e tre in cameretta, io avevo alla mia destra mio cugino con il bicchiere dell’olio, alla mia sinistra mia cugina con la bottiglietta di aranciata, per evitare che potesse venirmi da vomitare.  Senza pensarci nè uno nè due, mi scolai l’olio e presi subito un sorso di aranciata e i risultati non tardarono ad arrivare!!!!!!!!!!!!!! Ogni volta che mangio fichi d’India mi viene in mente questo episodio, lo ricordo con tanta tenerezza. Veniamo alla nostra ricetta.

Ingredienti:

2 kg di fichi d’India
1 kg di zucchero
il succo di un limone
un pizzico di vanillina

Preparazione:

Pelate i fichi d’india come mostra la foto.


Ovviamente indossate dei guanti in quanto sebbene quelli che vendono nei nostri mercati siano stati trattati per togliere le spine, qualcuna ne resta sempre. Dovete fare un taglio orizzontale alle due estremità e poi un taglio verticale, quindi spostate un lembo con il coltello e toglietelo dalla sbuccia.

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Tagliateli a pezzetti piccoli, metteteli in una casseruola con un mezzo bicchiere d’acqua a riduceteli in poltiglia.

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A questo punto togliete la casseruola dal fornello e passate tutto al passaverdure,

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affinchè nella nostra marmellata non ci siano quei fastidiosissimi semi che molte persone odiano talmente tanto,  da indurli a non mangiarli. Ultimato questo lavoro, rimettete la casseruola sul fornello, aggiungendo lo zucchero e il succo del limone e lasciate cuocere fino a quando la marmellata non avrà una consistenza mielosa, poco prima di spegnere, aggiungete la vanillina.  Invasatela ancora calda, rovesciate i barattoli, per sterilizzare con il calore tutto il vasetto.

giovedì 6 settembre 2012

Torta salata ai piselli e prosciutto


Quando vado in Olanda o altrove, giro sempre con la macchina fotografica, per essere pronta ad immortalare questi regali della natura. Ogni tanto mi piace pubblicarli, perchè rendono più allegro e colorato il mio blog. Spero che anche a voi piacciano.

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Cari amici, oggi in tutta Italia  è ritornata prepotentemente l’estate. Visto il tempo verrebbe quasi voglia, di rifare le valigie “alla veloce” buttandoci dentro quattro stracci alla rinfusa e ripartire, non importa dove.  Poi ci penso e ricordo a me stessa che siamo appena tornati, che basta con i festini ed i canti, e che bisogna tuffarsi a capofitto, in questa vita difficile e quasi impossibile. Oggi ho passato tutto il giorno a stirare, nonostante il mio braccio rotto e il gesso e siccome avevo pochissimo tempo per preparare qualcosa per il pranzo, ho buttato in forno questa torta salata che è di una velocità impressionante.

Ingredienti:

una confezione di pasta sfoglia fresca
100 gr di dadini di prosciutto cotto
due uova
500 gr di piselli surgelati oppure in scatola
mezza cipolla
un ciuffo di prezzemolo
un pizzico di zucchero
olio extravergine
una manciata di formaggio grattugiato

Preparazione:

Cominciate cuocendo i piselli con cipolla e prezzemolo affettati finemente. Coprite d’acqua, aggiungete il pizzico di zucchero, l’olio e il sale e lasciate cuocere. Io ho faticato meno, perchè i piselli li avevo già cotti ieri, per servirli con gli spaghetti spezzati e ne avevo per questo cotti in quantità maggiore. A cottura ultimata, stendete la pasta sfoglia su una teglia, sbattete le due uova, unite i piselli, i cubetti di prosciutto e spargeteli sulla pasta. Spolverizzate con il formaggio grattugiato, affinchè si formi una saporita crosticina, ripiegate i bordi come da foto e infornate a 180 gradi fino a quando l torta non sarà dorata.

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mercoledì 5 settembre 2012

Crema alla zucca



Cari amici, qui le cose vanno abbastanza bene, anche se ogni volta che leggo le statistiche del mio blog, mi viene un po’ la depressione. Di fatto tutto quello che di bello avevo creato è stato azzerato, in quanto il mio blog, lo hanno fatto ripartire daccapo, perchè si erano verificati dei problemi tecnici, così difficili da risolvere, che mi hanno consigliato, di ricominciare tutto da zero. Vedere un numero così esiguo di persone che mi visitano e mi scrivono, mi fa venire voglia di smettere, poi ci penso e mi dico che io sono una persona tenace, difficile all’abbattimento e così mi dò una scrollata e riparto da zero, più determinata che mai a rincorrere gli amici che avevo prima e che magari adesso, non sanno più dove cercarmi.  Il tempo almeno qui a Milano, va a fasi alterne, ieri sera e durante la notte si sono verificati dei veri e propri nubifragi e in mattinata e durante il pomeriggio il sole ogni tanto ci strizza l’occhio. L’aria quindi è quella d’inizio autunno, è forse questo il motivo per cui ho pensato di preparare questa bella zuppa autunnale.

Ingredienti:

1kg di zucca
tre patate
due dadi da brodo
un ciuffetto di prezzemolo
una cipolla
olio extravergine

Preparazione:

Pelate la zucca, tagliatela a cubetti relativamente piccoli,


affinchè sia già pronta per quando ne avrete bisogno, pelate anche le patate, tagliatele anch’esse a cubetti e lasciatele da parte.

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A questo punto, preparate il brodo che vi servirà per cuocere la zucca. Prendete una padella, affettate la cipolla finemente, mettete l’olio, un dito di brodo, affinchè la cipolla non frigga, ma si stufi e aggiungete le patate e la zucca, che farete cuocere aggiungendo una mestolata di brodo man mano, che questo si consuma, un po’ come si fa per il risotto.

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Man mano che si raggiunge la cottura, sia le patate che le carote, tenderanno a formare una crema ma se non dovesse essere della giusta consistenza, potrete usare il minipimer, per ridurre tutto. Per la mia zucca, non è stato necessario, in quanto a fine cottura era tutto perfettamente omogeneizzato. Potrete mangiarla ultimando il piatto con un goccio di olio crudo, terminando con del prezzemolo tritato molto finemente e dei crostini, oppure servirla con qualche cubetto di speck tostato o ancora facendo fondere un po’ di formaggio.
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