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giovedì 28 ottobre 2010

Calzone pugliese (focaccia ripiena)



Cari amici, domani, quando ognuno sarà tornato a casa dai rispettivi impegni di lavoro o di studio, io e Chicca la nostra bellissima cagnolina, ci faremo trovare pronte per andare a passare il ponte di Ognissanti nella nostra casa nell’Oltrepo’ pavese. Io adoro particolarmente questi weekend un po’ allungati, perchè mi consentono di gustarmi in pieno la mia famiglia. Spessissimo queste giornate si articolano cercando di rilassarsi, di condividere , di stillare la serenità da ogni cosa che si fa. Innanzitutto molto del nostro tempo lo trascorriamo preparando dei pranzetti succulenti. Ognuno di noi è preposto ad un ruolo, uno affetta, l’altro sbuccia, un altro toglie il disordine di torno e c’è anche chi fa il creativo!!!!!!!!!!!! Immaginatevi la scenetta, una musica rilassante tipo Oasis diffonde le sue note, Chicca che ci ballonzola intorno perchè i profumi conquistano le sue narici ed elemosinando un po’ qui un po’ là, tra un pezzetto di prosciutto ed uno di formaggio, partecipa anche lei a quel tripudio di gioia e desiderio di stare insieme. Ecco perchè nella pagina principale, sotto la foto della mia presentazione, ho parlato della cucina come mezzo di allegria, di festa e di condivisione. Mentre cuciniamo, discorriamo del più e del meno, ci aggiorniamo sugli studi di Diego, che, dovendosi laureare presto, sono entrati in una fase importante, oppure del lavoro degli altri. Io invece racconto le marachelle che combina Chicca. Ogni tanto si racconta qualche aneddoto che suscita curiosità, si cita qualche battuta di Fantozzi, oppure si rivivono gli anni indimenticabili dell’infanzia dei miei bambini. Ditemi se non è vero che nella vita non ci vogliono grandi viaggi oltreoceano, o ville  stratosferiche, la gioia la dobbiamo trovare dentro ognuno di no,i attraverso le piccole cose di ogni giorno!!!!!!!!!!!! Ed ora vediamo come si prepara questa bella focaccia o calzone che dir si voglia.

Ingredienti:



Un cavolfiore

un paio di mazzi ci cipollotti

12 pomodorini

una manciata di capperi

700 gr di farina di grano duro

un cubetto di lievito di birra

due scatole di tonno da 160 gr.

otto cucchiai di olio extravergine d’oliva

Preparazione:

Innanzitutto lavate, tagliate il cavolfiore che se volete potete sostituire con una cima, i cipollotti che se volete possono anch’essi essere sostituiti delle comuni cipolle e i pomodorini. Mettete tutto in una casseruola con due cucchiai d’olio, un po’ di sale, un  dito d’acqua e lasciate stufare.



Mentre le verdure si cuociono, preparate l’impasto che servirà per preparare la focaccia ripiena. Mettete nel robot la farina, il lievito di birra, due cucchiai d’olio e impastate tutto con acqua  tiepida salata. Appena ultimato l’impasto mettetelo in un canovaccio nel quale avrete sparso un po’ di farina, affinchè non si attacchi, fate una croce con la lama di un coltello, affinchè l’impasto lievitando abbia modo di potersi espandere e ponetelo sotto le coperte al caldo per velocizzarne la lievitatura.



Quando la pasta sarà lievitata, dividetela in due parti, stendetela in un teglia da forno unta d’olio,  disponeteci sopra lo stufatino, i capperi, il tonno in scatola,



quindi  usate la pasta rimanente per coprire lo strato inferiore. Mettete due cucchiai d’olio sulla superficie della focaccia, spremeteci sopra qualche pomodorino, un po’ di sale e infornate in forno a 180 gradi.

mercoledì 27 ottobre 2010

Sasanelli pugliesi con mandorle e vincotto




Cari amici, siamo quasi in prossimità della festività che commemora i nostri defunti e in ossequio alla tradizione, mi sono accinta a preparare questi dolcetti squisitissimi. Ho cercato di non aspettare a prepararli, proprio all’ultimo momento, per dare l’opportunità a chi volesse farli, di trovare la ricetta. Anche questa è una delle tradizioni a cui non so rinunciare. Diciamo che per me, le tradizioni sono dei paletti, rappresentano delle certezze nella mia vita e che sebbene io ami le novità, la vita in continua evoluzione, le nuove conquiste del terzo millennio,  queste rappresentano per  me  un bene irrinunciabile. C’è qualcuno che pensa che persone come me siano “vecchie” nel modo d’interpretare la vita, io vi dico che prendere quello che di bello ci ha dato il secondo millennio,è un valore da portare con sè nel nuovo millennio che abbiamo appena guadato. Vi siete mai soffermati a riflettere che grande fortuna abbiamo avuto nella nostra vita, stiamo vivendo  trasversalmente a cavallo  fra due millenni, è capitato solo a pochissime altre persone!!!!!! Questa  credo che sia la ragione più tangibile delle nostre contraddizioni, aver iniziato la nostra vita, quando ancora non esisteva la televisione e trovarci oggi a vivere in un mondo quasi virtuale, dove nulla è come appare!!!!!!!

Ingredienti:

1kg di farina

650 gr di zucchero

500 gr di mandorle

una manciatina di chiodi di garofano

1/2 lt circa di vincotto (quanto basta)

una bustina di lievito per dolci

la buccia di un limone non trattato grattugiata

200 gr di olio d’oliva

200 gr di cioccolato fondente a pezzettini

carta da forno

Preparazione:

Innanzitutto fate tostare le mandorle nel forno per il tempo necessario, quindi disponete tutti gli ingredienti su una spianatoia, facendo una fontana nel mezzo.



Tagliate il cioccolato a pezzettini, aggiungete il vincotto man mano che impastate, al fine di limitarvi a mettere la quantità necessaria e non di più. Il vincotto vi servirà ad impastare tutti gli ingredienti.



Tenete ben presente che questo tipo d’impasto, sarà molto irregolare e neanche tanto facile da tenere insieme;  la foto che qui di seguito vi metto, serve per farvi vedere come sarà la consistenza.



Ultimata questa operazione, procedete a preparare i dolcetti.  Prendete un paio di teglie da forno, copritele con la carta da forno, quindi disponete in maniera distanziata i sasanelli, perchè nel forno lieviteranno un pochino.



Metteteli a 160 gradi, nella parte superiore del forno e state molto attente, in quanto tendono a bruciarsi nella parte inferiore. Semmai dovesse capitarvi di distrarvi un attimo, tanto basta perchè si brucino, ho messo a punto un modo veloce ed efficientissimo per togliere la parte bruciata. Lasciateli raffreddare, quindi prendete una grattugia e grattugiate la parte bruciata, questa è una soluzione in extremis, voi impegnatevi però affinchè questo non avvenga!!!!!!!!!!!!

martedì 26 ottobre 2010

ossibuchi di vitello con cipolline borretane




Cari amici, oggi mi aggiravo per le corsie del supermercato in cerca di un’ispirazione e senza faticare troppo l’ispirazione mi è giunta come una folgorazione. Faccio gli ossibuchi mi sono detta, così farò felice mio marito, un po’ meno i miei figli, ma la ruota gira e gli altri, dovranno accontentarsi in attesa che il loro turno arrivi!!!!!!!!!!!!!!!!I

Ingredienti:

due grossi ossibuchi di vitello

1/2 kg di cipolline borretane

1/2 di bicchiere di vino

1/4 di bicchiere di aceto balsamico

3 cucchiai di olio extravergine d’oliva

due rametti di rosmarino

due spicchi di aglio

un dado da brodo

Preparazione:



Prendete un padella sufficientemente grande e tagliuzzateci dentro i due spicchi d’aglio, fatelo dorare con l’olio quindi aggiungete gli ossibuchi, lasciandoli rosolare da entrambi i lati, quindi sfumate con il vino.



Aggiungete il rosmarino, un paio di bicchieri di brodo e lasciate cuocere, a metà cottura circa, unite le cipolline,



l’aceto balsamico,coprite e ultimate la cottura girando di tanto in tanto. Se lasciate insaporire la preparazione per qualche ora, prima di servirla in tavola, sarà sicuramente più gustosa.Ovviamente gli ossibuchi sono fantastici anche e forse soprattutto con i funghi, ma visto e considerato che i funghi a casa mia  ci manca solo di mangiarli a colazione, per cambiare ho fatto quest’abbinamento abbastanza nuovo.

domenica 24 ottobre 2010

Ravioloni ripieni di funghi porcini e fontina




Cari amici, se vi dicessi che cosa mi è accaduto ieri, forse perderei un po’ di fiducia che faticosamente mi sono conquistata, ma forse il fatto di raccontarvi anche le mie sconfitte, può aiutarmi a farmi conoscere di più, ad apprezzare la mia sincerità e a  riscuotere un po’ di simpatia. In parole povere ieri mi ero riproposta di fare una bella torta Sacher che a tutti, ma in particolar modo a Diego piace moltissimo e di pubblicarla nel mio blog. Pensate che l’ho fatta decine e decine di volte ed ogni volta il risultato è sempre stato eccelso, tranne ieri. Ho infornato la torta ed ha cominciato a lievitare da un lato soltanto, a me che ho il forno ventilato queste cose idealmente non dovrebbero succedere, e oltretutto non si è cotta come doveva, fatto sta che era un vero obbrobrio e con molto dispiacere è finita in pattumiera. La cosa che più mi faceva arrabbiare e nello stesso tempo sorridere, è che Diego dopo pranzo mi aveva chiesto un dolcetto, quando poi aveva sentito che nel pomeriggio avrei fatto la Sacher, mi ha detto:”Ah, no allora quando torno mi mangio una bella fettazza di torta”. Ovviamente quando è tornato subito dopo la delusione in quanto per tutto il pomeriggio non aveva fatto altro che pregustare il suo dolce preferito, abbiamo sghignazzato tutti insieme. Peccato io non ci abbia pensato per tempo, altrimenti vi avrei anche postato il capolavoro. Per concludere aggiungerei che come si suol dire:” Non tutte le Sacher vengono come dovrebbero”!!!!!!!!!!!!!!Oggi invece ho preparato dei ravioloni ripieni di porcini che sono uno spettacolo e vi consiglio vivamente di farli.

Ingredienti:



300 gr di farina

3 uova

150 gr di fontina

300 gr di porcini

una manciata di parmigiano

noce moscata

latte quanto basta

pepe

4 patate piccole lesse

una noce di burro

un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva

due piccole cipolle

due spicchi d’aglio

Preparazione:

Prepariamo la pasta per prima cosa, mettendo nel robot da cucina la farina, le uova e un pizzico di sale, quindi impastiamo. Mentre lasciamo riposare un po’ l’impasto, ci accingiamo a preparare il ripieno. Prima di tutto mettiamo a bollire 4 piccole patate che quando saranno cotte dobbiamo pelare e mettere nel robot, quindi passiamo a cuocere i funghi. Mettiamo in una padella la cipolla e l’aglio tagliuzzati finemente e lasciamo rosolare con un cucchiaio d’olio, quindi aggiungiamo i funghi e lasciamoli cuocere.



A cottura ultimata mettiamoli nel robot insieme con le patate e riduciamo tutto in un impasto.



A questo punto mettiamo un grattatina di noce moscata e un po’ di pepe, la fontina tagliata a pezzettini e cominciamo a fare i ravioloni usando la macchinetta per tirare la sfoglia e la useremo fino al numero 7.



Con gli stampi che avete a disposizione, date loro la forma che preferite, se non avete stampini, potete farli anche ad occhio, come ho fatto io per miriadi di volte. Credo abbiate capito ormai, che io non amo le complicazioni, per cui se non abbiamo a disposizione qualcosa, impariamo a farne a meno e se possibile a sostituirla con qualcos’altro. Per esempio io ho fatto i ravioli con i funghi porcini, ma se non ne avete a disposizione, potete sempre usare quelli coltivati, alla fine il risultato è ugualmente soddisfacente. Quando avete finito di fare i ravioli,



fateli cuocere in abbondante acqua salata e mentre cuociono, preparate la salsa con la quale condirli. Mettete in una padella la cipolla, l’aglio tritati,  soffriggete con una noce di burro e aggiungete i funghi e una cucchiaiata di ripieno che avrete lasciato da parte, per dare corpo alla salsa,unite un po’ di latte e quando i ravioli saranno pronti, scolateli e metteteli nella padella per insaporirli. Distribuite un po’ di parmigiano e servite. Mentre fate questa operazione, cercate di non svenire per le zaffate di porcini che raggiungeranno le vostre narici!!!!!!!!!!!!!!!!!!

venerdì 22 ottobre 2010

Marmellata e gelatine di mele cotogne





Cari amici, stamattina di buon mattino io e mio figlio Michele, prima di svolgere i rispettivi impegni, abbiamo deciso di andare insieme a fare una volata al mercato, in cerca di qualcosa di buono da preparare e quindi da pubblicare nei nostri rispettivi blog di cucina. Come ho già  avuto occasione di dirvi in altre circostanze, mio figlio Michele, il primogenito, il geofisico che cerca petrolio, è come tutti noi, amante della cucina e  si diletta in preparazioni che spesso lasciano sorpresa anche me. Oltretutto, lui ha da sempre un’arte di scrivere e di raccontare, in ossequio alla quale, invece che cercare petrolio, avrebbe dovuto scrivere libri d’avventura per ragazzi e inventare nuovi giochi, in quanto ne avrebbe avuto veramente la stoffa. Comunque il suo blog si chiama: Gola decisamente il mio peccato preferito, andate a visitarlo perché ne vale veramente la pena. Lui ha acquistato del bel pesce spada che domani metterà nel blog in una fantastica ricetta ed io ho comprato delle mele cotogne per farci una buonissima marmellata e delle squisitissime gelatine, come quelle che facevo per i miei bambini quando erano piccoli e ne erano ghiotti. Passiamo alla ricetta che è veramente molto semplice.

Ingredienti:

2 kg di mele cotogne (che a netto sono diventate kg 1,200)

900 gr di zucchero

un pizzico di vanillina

Preparazione:

Sbucciate le mele cotogne, togliete il torsolo e tagliatele a pezzettini, quindi prendete una casseruola e mettete la quantità d’acqua sufficiente a  coprirle, quindi mettetela sul fuoco con la fiamma molto dolce.



A metà cottura circa, aggiungete lo zucchero, la vanillina e continuate la cottura. Se volete fare solo la marmellata, appena cotta ancora bollente, invasatela e girate i vasetti sottosopra affinché anche  gli eventuali microbi che dovessero trovarsi nella parte superiore del vasetto, con la temperatura bollente della marmellata muoiano.



Nell’eventualità che anche voi voleste fare un po’ di gelatine, dovete lasciare una parte della marmellata, la quantità da voi desiderata, prendere il frullino ad immersione ed eliminare i pezzi di frutta rimasti, quindi proseguire ancora la cottura per un’altra mezz’oretta circa.



Lasciatela raffreddare, quindi distribuitela sulla carta da forno, con le mani bagnate,



schiacciatela e quando si sarà solidificata, tagliatela a pezzettini, rotolateli nello zucchero semolato e confezionateli ad uno ad uno nella carta da forno o nella carta argentata e riponeteli in un vasetto di vetro.

giovedì 21 ottobre 2010

Arrosto di maiale ripieno arrotolato




Cari amici, ma vi siete resi conto di cosa sta succedendo nel nostro paese? Onestamente sono un po’ depressa perchè a volte mi viene voglia di andare via, ma non riesco a trovare un paese che mi piaccia come il mio e che avrebbe tante di quelle qualità da essere quasi un paradiso per chi ci vive. Purtroppo tante sono le cose che bisognerebbe avere il coraggio di cambiare prima che sia troppo tardi. Penso per esempio a tutto quello che sta avvenendo nella scuola. La scuola a tutti i  livelli, è il futuro di un popolo, di un paese, attraverso l’istruzione si riesce a costruire una classe dirigente all’avanguardia, in grado di fronteggiare e superare le sfide che  il terzo millennio ci chiederà di affrontare. Certo, magari a quell’epoca noi avremo finito di esistere, ma che mondo lasceremo in eredità ai nostri figli????????? Ci sono politiche per realizzare le quali, ci vogliono decenni e anche per vederne i risultati deleteri molte volte bisogna aspettare, lasciandoci nell’illusione che tutto vada bene, salvo rendercene conto quando ormai non c’è più rimedio, si è perso il treno ed abbiamo scoperto troppo tardi che era l’ultimo………. Mio figlio Giuseppe una vera mente, ha dovuto espatriare in Olanda a fare il ricercatore, perchè in Italia non c’era posto per lui. Negli anni cinquanta si esportavano i contadini che dalle campagne con le valige di cartone andavano all’estero in cerca di fortuna,oggi si esporta il tesoro di uno stato, la classe dirigente di domani.  Peccato perchè lui con tutte le sue forze avrebbe voluto rimanere nel suo paese, per restituire tutto ciò che il suo paese gli aveva dato fino a quel giorno. Dobbiamo fare qualcosa, non possiamo subire passivamente senza fare niente, in fondo in una democrazia il popolo è sovrano!!!!!!!!!!!!!!! Come al solito vi rendo parteci delle mie riflessioni che spero tanto non vi annoino. Vediamo com’è questo fantastico arrosto che ho preparato oggi, mentre tutti questi pensieri mi affollavano la mente.

Ingredienti:

1 kg di coscia di maiale, fesa di tacchino o fesa di vitello

3 uova

un pacchetto di spinaci surgelati

4 fette di prosciutto cotto

6 fette di formaggio

una manciata ci pecorino grattugiato

salvia e rosmarino

1/4 di bicchiere di vino bianco

in dado da brodo

una noce di burro

spago da cucina

tre cucchiai di olio extravergine d’oliva

Preparazione:

Innanzitutto cominciamo preparando la frittatina che metteremo nel ripieno. Scongelate, strizzate e tagliuzzate finemente gli spinaci. Prendete le uova, un pizzico di sale, un po’ di pecorino grattugiato, sbattete le uova e inglobateci gli spinaci. Prendete un padella antiaderente, ungetele con un po’di olio, quindi quando si sarà scaldata metteteci l’impasto che avete preparato. Muovete la padella per evitare che la frittatina si possa attaccare. Lasciatela per 5 minuti circa poi aiutandovi con un piatto, girate la frittata e lasciatela fino a quando non apparirà cotta.

. Prendete la carne che io mi sono fatta già preparare dal macellaio del supermercato ma se non ci fosse nessuno disponibile a fare questa operazione è di una semplicità inaudita. Siccome questo è il periodo in cui il maiale costa pochissimo, io ho preferito il maiale che è una carne bianca per cui se si elimina tutto il grasso è anche abbastanza dietetica, ma se voi preferite un altro tipo di carne fate ciò che più vi aggrada. Fate conto che per fare un arrosto gigante, ho speso circa 6 o 7 euro. Disponete sulla carne prima il prosciutto,



poi il formaggio



quindi la frittatina e arrotolate



Questa è la parte più delicata,dovete legarlo con lo spago per cucina, io mi sono fatta dare dal macellaio un po’ di rete per arrosti per cui fare questo lavoro risulta molto più semplice.



A questo punto prendete una pentola per arrosti, metteteci dentro l’arrosto con una noce di burro e un cucchiaio d’olio, gli aromi e fatelo rosolare per un quarto d’ora circa a fuoco vivo. Quindi sfumate con il vino bianco aggiungete un bicchiere d’acqua calda, un dado da brodo sbriciolato e mettete la casseruola nel forno a 180 gradi per un paio d’orette.



A  questo punto lasciate raffreddare e affettate con molta delicatezza. Scaldatelo nel forno prima di servirlo in tavola e buon appetito!!!!!!!!!!!!!!!!

martedì 19 ottobre 2010

Zuppa di ceci, riso e cipolla




Cari amici, oggi avevo la mattinata densa d’impegni e questa è stata la ragione per la quale ieri sera ho deciso di mettere a mollo un po’ di ceci. Questo è un mio vecchio trucco, quando non ho troppo tempo per dedicarmi alla cucina e comunque non voglio fare schifezze, la sera prima metto a mollo dei legumi che non hanno bisogno di cure, nè di attenzioni particolari, ma cuociono da soli. Stamattina verso le 8 ho messo la pentola sul fuoco e alle 9 mezza circa i miei ceci erano già cotti. Nel frattempo ho fatto cuocere a parte del riso che se sciacquato velocemente dopo la cottura non s’impiatta, consentendomi così di  preparare il pranzo in 5 minuti. Vediamo come si preparano i famosi legumi che tanto fanno spaventare chi non nè ha mai cotti.

Ingredienti:

1/2 kg di ceci

una grossa cipolla

7 o 8 pomodorini

2 cucchiaini colmi di bicarbonato

250 gr di riso che non scuoce

olio extravergine d’oliva per condire il piatto

Preparazione:

Solitamente si mettono a mollo la sera prima,



ma basta che li lasciate a bagno per il tempo necessario, e potrete anche metterli la mattina e cuocerli la sera, questo dipende dai vostri impegni di lavoro. Supponiamo che anche voi li mettiate a mollo la sera, come faccio io, prendete una casseruola un po’ più capiente dei ceci secchi, in quanto stando a mollo raddoppieranno il volume, riempitela d’acqua molto calda, aggiungete due cucchiaini colmi di bicarbonato, immergetevi i legumi, quindi copritela e lasciateli nell’acqua per tutta la notte. L’indomani mattina, sciacquate abbondantemente i ceci sotto l’acqua corrente copriteli d’acqua fredda e metteteli sul fuoco. Appena si formerà la schiuma,



schiumateli e quando si sarà esaurita, potrete condirli.  Pelate una grossa cipolla, tagliatela in quattro spicchi, tagliate i pomodorini e aggiungeteli nella pentola, quindi salate.



Coprite la pentola e lasciate cuocere a fuoco lento, ma state solo attente che i ceci continuino a bollire costantemente. L’unico grande problema che possono creare i legumi, consiste nel fatto che se l’acqua di cottura si esaurisce, non dovete aggiungerne di fredda, ma dovete prima riscaldarla e poi che una volta iniziata la cottura, non potete interromperla se non a cottura ultimata. Entrambe queste due circostanze, renderebbero i ceci duri e non cuocerebbero più, ma voi non abbiate paura, seguendo le istruzioni, in 1 ora e mezza circa saranno pronti. Nel frattempo cuocete il riso a parte, scolatelo e se volete potrete aggiungerlo ai ceci, altrimenti fate dei crostini per accompagnarli. Condite ovviamente tutto con un cucchiaio di olio crudo e servite in tavola. Vorrei dare un consiglio alle famiglie non numerose o ai single, visto che vi prendete lo sbattimento, cuocete tutto il pacco di 1/2 kg, ma siccome per voi saranno troppi, potrete sporzionarli e metterli in piccole scodelle o barattoli nel congelatore e quando vi verrà voglia di mangiarli o non sapete o non avete tempo di preparare  nulla, avrete già tutto pronto.Il risultato una volta scongelati, è come averli appena cotti. Lo stesso consiglio, l’ho dato a mio figlio che sta in Olanda, il quale ha seguito le indicazioni e ha detto che si è trovato benissimo.

lunedì 18 ottobre 2010

Torta di mele con crema pasticcera, noci e uvetta




Cari amici, oggi avevo in casa una confezione di pasta sfoglia che rischiava di scadere, per cui mi sono inventata una torta che io giudico fantastica e di pochissimo sbattimento. Ieri ho messo a dura prova la mia pazienza con la marmellata di castagne, oggi riequilibro immediatamente il dispendio di pazienza e faccio qualcosa il cui risultato è garantito e la spesa sia economica che di energie profuse è equivalente allo zero. Vediamo la procedura per prepararla.

Ingredienti:

una confezione di pasta sfoglia pronta

una manciata di uvetta

10 noci sgusciate

due cucchiai di miele

due mele golden

Ingredienti per la crema:

1 lt. di latte parzialmente scremato

due uova intere

un pizzico di vanillina

cinque cucchiai di farina

cinque cucchiai di zucchero

una buccia di limone non trattato

Preparazione:

Innanzitutto partite preparando la crema, così avrà modo di intiepidirsi un pochino ed essere così un po’ più cremosa. Mettete la farina, lo zucchero, la vanillina, le uova e stemperate tutto con una piccola quantità di latte



quando tutti i grumi della farina saranno sciolti, aggiungete il resto del latte e mettete la casseruola a fuoco molto moderato. A metà cottura aggiungete la buccia del limone che toglierete appena la crema sarà cotta; lo capirete dalla consistenza della crema, quindi mettetela a raffreddare. Nel frattempo stendete il rotolo di pasta pronta in una teglia da forno e punzecchiatela con una forchetta. Mettete l’uvetta a mollo in un po’ di limoncello è preferibile, ma se volete, potete ammollarla anche in acqua tiepida.  Rompete, sgusciate e sminuzzate grossolanamente le noci, quindi asciugate l’uvetta ed unitela al miele e alle noci.



Riprendete la base della torta che avevate preparato precedentemente, disponete le due mele sbucciate, private del torsolo e affettate in maniera sottile,



quindi mettete l’impasto di noci che avevate preparato



e per ultima una dose abbondante di crema pasticcera.



Mettete in forno preriscaldato a 180 gradi per 40 minuti circa.

domenica 17 ottobre 2010

Marmellata di castagne al rhum




Cari amici, durante il weekend sono stata ovviamente nell’Oltrepò pavese e il tempo era ovviamente pessimo. Questo bruttissimo tempo, mi ha invogliato a fare un lavoro da certosino, sbucciare le castagne per fare una squisitissima marmellata. E’ un lavoro che richiede un po’ di buona volontà e un po’ di tempo da perdere. A volte uso certi lavori per rilassarmi,  per rientrare in possesso del mio tempo e per fare pace con la vita. Mentre pulivo le  castagne, complice anche il tempo malinconico, mi è venuto in mente quante volte negli anni passati mia mamma mi aiutava a fare questo lavoro un po’ noioso. Soprattutto negli ultimi anni, era diventata una pigrona e non  aveva mai voglia di uscire, io con la scusa di farmi aiutare a sbucciare le castagne, le chiedevo se mi veniva a dare una mano. Preparavo un buon pranzetto, visto che aveva anche perso l’appetito, ci sedevamo vicino al caminetto e sbucciando castagne, raccontavamo quante belle emozioni si erano vissute quando i miei bambini erano piccoli e ci facevano sbellicare dalla risate. Ora lei è volata in cielo, non mi aiuterà più a sbucciare castagne, ma le belle sensazioni e i dolci ricordi rimarranno vivi nella mia mente e la marmellata che ho fatto oggi, non ha solo odore di castagne e di Rhum ma soprattutto profumo d’amore!!!!!!!!

Ingredienti:

1 kg di castagne

1/2 kg di zucchero

un pizzico di vanillina

rhum a piacere

2 foglie d’alloro

Preparazione:

Sbucciate le castagne lasciando solo la pellicina.



Prendete una casseruola capace di contenerle, riempitela d’acqua e portatela ad ebollizione. Quando raggiunge il bollore, immergetevi le castagne con le foglie d’alloro e lasciate cuocere fino a quando pungendole con una forchetta non risulteranno tenere.



Una volta cotte, spegnete il fuoco ma lasciate le castagne immerse nell’acqua, e man mano pelatele fino a quando non avrete finito. Quando erano le prime volte che facevo questa marmellata, commettevo un errore grandissimo, quello di scolare le castagne e poi pulirle. Le castagne si asciugavano e poi era un’impresa pulirle. Dopo aver messo a punto questo sistema, pelare la castagne è semplicissimo. Ultimato la pelatura, schiacciatele con un forchetta, io preferisco lasciare qualche piccolo pezzettino che una volta cotto avrà il sapore dei marrones glacès, ma se voi preferite che la marmellata sia vellutata, usate il minipimer ad immersione o il robot da cucina  per sminuzzare anche il più piccolo pezzettino.



A questo punto, prendete una casseruola, scioglieteci lo zucchero con un paio di decilitri d’acqua, mettete un pizzico di vanillina, quindi aggiungete le castagne e fate cuocere a fuoco moderato per un’oretta circa.



Al termine della cottura, aggiungete il rhum a piacere e invasate la marmellata ancora bollente. Ovviamente se la marmellata servirà per i vostri bambini, avrete cura di omettere il rhum. Potrete comunque fare qualche vasetto per i piccoli e qualcuno per gli adulti. Io solitamente uso questo tipo di marmellata per la preparazione di fantastici dolci e per la farciture di buonissime torte o panettoni, oltre che come marmellata semplicemente.

venerdì 15 ottobre 2010

Filetti di merluzzo con pomodorini, cipolle e olive




Oggi è venerdì e come tradizione vuole, si mangia pesce. Tendenzialmente soprattutto nel nord dell’Italia, si ha la cattiva abitudine di consumarne pochissimo; pesce, che invece dovrebbe ricoprire un ruolo di spicco sulle nostre tavole. Sforziamoci di pensare un po’ di più sia alla nostra salute, che a quella dei nostri cari, per i quali principalmente noi donne, cuciniamo. Quando i miei figli erano ragazzini e in quanto tali ovviamente non impazzivano per il pesce, io dicevo loro:” Il cibo è il carburante che fa andare avanti il nostro organismo, se poi è buono tanto di guadagnato, altrimenti pazienza”. Ovviamente per far digerire questo messaggio ce n’è voluto di tempo, ma molto faticosamente posso dire di esserci riuscita. Ovviamente insieme ad una cosa per loro sgradevole, subito dopo ne presentavo un’altra molto accattivante e mi vergogno a dirlo ma a volte pur di raggiungere il mio scopo ho perfino fatto dei ricatti morali, che mai nella vita dovrebbero esserci, ma come diceva Macchiavelli, “il fine giustifica i mezzi” anche se lui si riferiva solo all’arte della guerra.

Ingredienti:

600 gr di filetto di merluzzo (anche surgelato)

20 pomodorini pachino

un ciuffetto di prezzemolo

una cipolla grossa

un pizzico di zucchero

due cucchiai d’olio extravergine d’oliva

una manciata di olive nere (tipo greche)

Preparazione:

Tagliate la cipolla e fatela dorare insieme all’olio,



quindi aggiungete i pomodorini che precedentemente avete lavato e tagliato in quattro parti. lasciate cuocere quindi aggiustate di sale e di zucchero se i pomodori dovessero risultare un po’ troppo aciduli.



Quando il sugo sarà cotto, aggiungete il pesce che io per comodità ho tagliato a cubetti, quindi mettete le olive e lasciate cuocere per un quarto d’ora circa. Questo è un piatto che se preparate qualche ora prima di servire, sarà sicuramente molto più saporito.

Prima di servire tagliuzzate molto finemente il prezzemolo e distribuitelo sul pesce.
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