martedì 29 dicembre 2009
Ravioloni ripieni di gorgonzola e noci
Per chi ama il gorgonzola, questa ricetta è un vero delirio di bontà e ovviamente a casa nostra, siamo tutti grandi estimatori del suddetto formaggio. Molte volte quando faccio crespelle, lasagne, ravioli ecc, non mi limito a fare una ricetta sola, ma faccio un assortimento di ripieni diversi per soddisfare la voglia di cose nuove che è sempre presente in me. Per cui quando avete bisogno di sbalordire i vostri ospiti fate così, farete sicuramente un figurone!!!!!!!!!
Ingredienti:
300gr di farina
3 uova
10 noci
latte
200gr di gorgonzola
Preparazione:
Preparate l’impasto aggiungendo farina e uova quindi lasciate riposare per una mezz’oretta. Nel frattempo sgusciate le noci, sminuzzatele molto finemente, stemperate il gorgonzola con un po’ di latte e unite le noci con un po’ di noce moscata. Sapete che per fare i ravioli è meglio avere la macchinetta con la quale farete una sfoglia al n.7 e poi fate i ravioli con gli stampi che desiderate. Una volta cotti in abbondante acqua bollente, conditeli con olio o burro una fogliolina di salvia e una generosa manciata di parmigiano.
Dolcetti ai datteri
Ingredienti:
1/2 kg di farina
1/2 bicchiere di olio
1/2 bicchiere di burro fuso
1/2 bicchiere di acqua
1 uovo intero
1 bustina di vanillina
1 bicchierino di liquore dolce
1 bustina di lievito per dolci
1/2 di datteri
zucchero vanigliato da mettere sui dolcetti
Preparazione:
Intanto snocciolate i datteri, se trovate quelli freschi sono preferibili, io quest’anno non sono riuscita a trovarli, ed ho usato quelli conservati. Passateli nel robot metteteci un pochino di burro e fatene un impasto. Prima di fare questo lavoro è meglio che prepariate l’impasto così nel frattempo potrà essere lasciato a riposo una mezz’oretta. Se avete il robot buttate tutto nel mixer selvaggiamente, altrimenti mettete la farina su una spianatoia, fateci al centro una fontana, all’interno della quale ci metterete l’uovo, l’olio, il burro e i restanti ingredienti. Impastate in fretta perchè questa è una sorta di pasta frolla. Intanto prendete uno stampino per fare dei dischetti, oppure dei rombi, prendete dei pezzetti di ripieno e poneteli all’interno, quindi rotolateli. Preriscaldate il forno a 160 gradi ed infornateli per una ventina di minuti. Una volta sfornati ancora caldi rotolateli nello zucchero a velo e disponeteli su un piatto da portata.
lunedì 28 dicembre 2009
Dolcetti alle mandorle
Anche la ricetta dei dolcetti che vi propongo oggi, fanno parte di quei dolcetti che ho preparato per Natale sia per i miei golosi figli, che per i loro amici e mie amiche. Ho regalato dolcetti a tutta Milano, questo è il motivo per cui ne faccio tanti, per omaggiare tutti coloro che fanno parte del mio mondo. A proposito, dovete sapere che domani lo scienziato pazzo che sta in Olanda, torna là con mio figlio ultimogenito e una serie di amici e là trascorreranno il Capodanno.
Direte voi e allora cosa c’entra con la cucina???????’Praticamente partiranno con la faraona ripiena ai funghi nella valigia, che ovviamente ho provveduto a mettere sottovuoto . La mia cucina è molto gettonata tra lo stuolo di ragazzi che mi circonda da sempre, ed io non sono capace di sottrarmi al fascino che questo entusiasmo che sa di “vita” ha su di me. Insieme alla faraona parte per l’Olanda anche una grande scodella di dolci assortiti, che allieteranno i loro pranzi seduti intorno ad un tavolo condividendo i momenti belli che rimarranno nei loro ricordi, ed io sono fiera di farne parte. Bando alle chiacchiere e passiamo ai dolcetti.
Ingredienti:
500 gr di mandorle sgusciate
500 gr di zucchero
la buccia di un limone grattugiata
un pizzico di lievito per dolci
ciliegie candite
chiodi di garofano
2 uova intere
Procedimento:
Tritare finemente le mandorle, aggiungere lo zucchero, le uova, il pizzico di lievito, grattugiate la buccia del limone e impastate velocemente. Nel frattempo preriscaldate il forno a 160 gradi, imburrate una teglia cospargendola di farina e buttando quella in eccesso. Fate delle piccole palline che schiaccerete un po’, rotolatele nello zucchero semolato, infilate nel dolcetto un chiodo di garofano che darà uno splendido profumo, mettete una ciliegina per decorare, quindi infornate per solo una quindicina di minuti, prima cioè che prendano il colore ambrato, perchè, una volta raffreddatisi, diventerebbero troppo duri. Quanto più morbidi li desiderate, tanto più breve deve essere il tempo che restano in forno.
Mezze maniche tonno, cozze e capperi
Visto che in questi giorni ci siamo abbuffati di grassi che equivale a dire colesterolo, oggi ho pensato di preparare qualcosa che seppur buono, contribuisce a ridurre il colesterolo nel sangue. Ho usato il tonno fresco, pesce azzurro per antonomasia, cozze, pomodorini e l’unico grasso presente nella ricetta è dato dall’olio extravergine d’oliva, consigliato in quantità molto ridotte per il grande apporto calorico, per chi deve tenere uno stretto regime alimentare, ma che ciò nonostante, è molto salutare in quanto aiuta a sciogliere il colesterolo cosiddetto “cattivo LDL” aumentando quello “buono HDL” che è poi la stessa funzione che ha il pesce azzurro.
Ingredienti:
1/2 kg di filetto di tonno fresco (si può sostituire anche con tonno in scatola)
1kg di pomodorini
capperi
aglio
1kg di cozze
peperoncino
olio e prezzemolo
1/2 di mezze maniche oppure anche tagliolini
Preparazione:
Lavate bene le cozze e mettetele sul fuoco perchè si aprano e appena aperte, toglietele dal fuoco e levate i gusci. Prendete un saltapasta e tagliuzzate 2 spicchi d’aglio con un po’ d’olio, fate imbiondire l’aglio con un paio di peperoncini e unite i pomodorini che avrete tagliato precedentemente, salate e aggiungete una puntina di zucchero se i pomodorini dovessero risultare un po’ troppo aciduli. Nel frattempo mettete una piccola pentola a bollire con il sale, una volta raggiunta la bollitura, aggiungete il tonno e fatelo bollire velocemente. Tagliate grossolanamente il tonno unitelo al pomodoro, i capperi e le cozze, fate amalgamare bene il tutto e quando la pasta sarà cotta al dente, fatela saltare ed insaporire nel sugo. Mettete nei piatti e tritate molto finemente del prezzemolo e servite. Sono certa che vi leccherete le dita!!!!!!!!!!!!!!
Capesante gratinate
Cari amici, in fondo le festività natalizie non hanno ancora raggiunto l’apice, per cui si possono preparare ancora cose fantastiche per il cenone di Capodanno per esempio. Io nei giorni passati ho preparato come antipasto, insieme ad altre cose, delle fantastiche capesante gratinate. L’unica cosa alla quale dovete stare molto attente, è che dovete lavarle benissimo, perchè possono contenere molta sabbia. A tale scopo, vi consiglio di staccarle dalla conchiglia affinchè possiate lavarle bene anche nella parte sottostante.
Ingredienti:
considerate 3 capesante a testa
prezzemolo
aglio
pecorino grattugiato
pangrattato
pepe, olio e sale
Procedimento:
Quasi sempre vengono vendute con una valva sola, ma qualora le trovaste bivalve, apritele e gettate la valva superiore, come dicevo lavatele benissimo, quindi disponetele in una grande teglia da forno. Nel frattempo preparate il ripieno con il pangrattato, il formaggio, tagliuzzate il prezzemolo, l’aglio, il sale e il pepe; sappiate una cosa, che non indico i quantitativi solo perchè tutto si fa a piacimento. Quello che fa di questo piatto una vera leccornia, è la gratinatura che si forma nel forno per cui, siate generosi.Da ultimo, mettete un filo d’olio extravergine d’oliva e infornate.Mettete a 160 gradi per una ventina di minuti, poi alzate la temperatura e fate dorare. Gustatele calde. Qualora non doveste trovare le capesante fresche, potete sempre ricorrere a quelle surgelate che sono ugualmente buone. Voglio aggiungere un altro consiglio, siccome le capesante sono abbastanza care, ho provato a sostituirle con dei gamberi . Le conchiglie si possono acquistare nei supermercati, e potete fare la stessa procedura, e vi garantisco che il risultato è ottimo, farete una buona figura con una spesa notevolmente inferiore.
Buon appetito!!!!!!!!!!!
Risotto alla milanese in crosta di parmigiano
Sono certissima che chiunque sappia fare un comunissimo risotto, ma ho voluto cercare di fare qualcosa che sorprendesse i miei commensali, e mi sono detta, perchè non cercare di stupirli facendo una presentazione un po’ fuori dall’usuale?
Ed ecco come si può trasformare un piatto ordinario seppur sempre buono, in un piatto raffinato.
Non sto a dirvi come dovete fare il risotto che lo trovo superfluo, nè che tipo di risotto potreste fare, per esempio fiori di zucca e scamorza affumicata, oppure radicchio e gorgonzola, ma concentrerò la mia attenzione sulla crosta di parmigiano. Prendete una buona quantità di parmigiano grattugiato, e buttatelo in una padella antiaderente.
Quando il formaggio si sarà sciolto ed avviene in un battibaleno, toglietelo immediatamente dal fuoco e dovete essere velocissime quando ancora caldo, dovete dargli la forma. Ovviamente prima di fare questa operazione, dovrete aver predisposto il contenitore che vi aiuterà a far prendere forma al vostro parmigiano. Vi consiglio di ricoprire il contenitore con una pellicola affinchè sia più facile rimuovere la crosta senza che si rompa. Fatene una per ogni commensale, e quando il risotto sarà pronto, servitelo caldo nella vostra crosta, farete un’ottima figura!!!!!!!!!
domenica 27 dicembre 2009
Vi presento Chicca, la prima estimatrice della mia cucina
Cari amici, mi sono resa conto di non avervi mai parlato della nostra cagnolina di nome Chicca, per gli amici Stellina. Ovviamente per noi è come se fosse un altro membro della famiglia e credo di non esagerare se affermo che è un dono del cielo arrivata casualmente nelle nostra casa in un momento con parecchi problemi di salute. Lei ha svolto al meglio la mansione per cui era stata adottata (“pet terapy”), guadagnandosi in pieno il nostro affetto. Pian piano vi presenterò anche gli altri membri della famiglia!!!!!!!!!!!
Panettone ripieno
Oltre ad avere fatto un mare di dolcetti che regalo a tutte le amiche, ho preparato anche un panettone ed un pandoro ripieni.
Solitamente svuotavo il panettone ma quest’anno ho voluto cambiare perchè fare sempre le stesse cose molte volte mi annoia, allora ho deciso di affettarlo a fette abbastanza sottili ma non troppo, e di metterci in mezzo la crema. Questa volta ho fatto la crema del tiramisù con zabaione e mascarpone, ma molte volte l’ho fatto con la panna montata, con la crema pasticcera e con quant’altro la vostra fantasia è in grado di partorire.
Allora dicevo che ho affettato il panettone, l’ho inzuppato con del Gran Marnier ma potrebbe andar bene qualsiasi altro liquore per dolci, ho disposto la crema su ciascun ripiano generosamente,
e per ultimo l’ho ricoperto con del cioccolato fondente sciolto a bagnomaria e quando cominciava ad asciugarsi un po’ho messo anche dell’altro cioccolato bianco fatto sempre a bagnomaria, per fare l’effetto marmorizzato.
Ragazzi, la fatica per fare questo dolce è equivalente allo zero, ma il risultato è eccelso!!!!!!!!
Ravioli ripieni di pesce e crostacei
Come purtroppo potrete vedere, il piatto appare squisitissimo, ma sono arrabbiata perchè ha il bordo sporco di sugo, mio figlio mi ha fatto notare che ha già avuto abbastanza pazienza ad aspettare che io facessi le foto del suo piatto mentre tutti gli altri stavano già mangiando!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Durante questi gg che ho passato con mio marito e i mie figli, ovviamente abbiamo parlato di molte cose e sono stata molto felice di sentire che molti degli amici dei miei figli mi seguono dall’Olanda, dalla Danimarca dove stanno facendo i rispettivi dottorati ed anche dall’Italia; in particolare ce n’è uno che mi segue assiduamente e che di tanto in tanto chiede ai miei figli se sul blog ho messo qualcosa di nuovo, perchè ha detto che il mio blog è una “figata” .
Comunque dicevo, la cosa che mi ha fatto lavorare di più sono stati i miei ravioli che hanno avuto un successo strepitoso, “ma che fatica”!!!!!!!!!!!
Innanzitutto ricordate quelle quantità industriali di polpa di granchio che avevo preso in Olanda (vedi bavettine al salmone, polpa di granchio e bottarga) una parte l’avevo usata, e l’altra una volta a casa, l’avevo congelata per realizzare i famosi ravioli. La stessa cosa l’avevo fatta con le canocchie che avevo comprato,lessato, pulito e messo nel congelatore, avevo fatto la stessa cosa con il branzino.
Ingredienti:
1/2 kg di farina
5 uova
polpa di granchio, branzino, gamberi o qualsiasi altro pesce delicato
pangrattato
formaggio pecorino grattugiato
aglio
2 kg di pomodorini per il sugo
Procedimento:
Con la farina e le uova procedete a fare l’impasto che deve risultare elastico.
Lasciatelo riposare per una mezz’oretta, nel frattempo prendetevi cura del ripieno. Tagliuzzate l’aglio e mettetelo in una padella con il pangrattato e l’olio extravergine d’oliva, fatelo dorare sul fuoco, quindi aggiungete i pesci e i crostacei che avrete preparato, salate e pepate. Ovviamente la sfoglia per i ravioli bisognerà farla con la macchinetta per fare la pasta in casa, che userete al numero 7. Acquistate uno stampo per ravioli abbastanza grande, e procedete come da foto.
Procedimento per il sugo:
Prendete l’aglio tagliuzzatelo finemente ponetelo sul fuoco con l’olio, fate dorare un pochino, quindi aggiungete i pomodorini tagliuzzati finemente, mettete qualche fogliolina di basilico, salate e aggiungete un pizzico di zucchero per togliere l’acidità ai pomodorini. Quindi condite i ravioli con il sughetto al quale aggiungerete del formaggio solo se le gradite.
Gradirete un piatto molto leggero e particolare, buon appetito!!!!!!!!!!!!
Cartellate pugliesi al vin cotto
Cari amici, sono appena tornata dall’Oltrepò dove abbiamo una romantica casetta e devo dire che là ne ho cotte veramente di tutti i colori. Ho praticamente passato tutto il periodo antecedente il Natale a spadellare alla grande per stupire i miei ragazzi ed i miei ospiti e devo onestamente dire che credo di esserci ampiamente riuscita. Per farla breve, vi darò una serie di ricette che mi spiace solo di non essere riuscita a darvi prima, ma in campagna non ho il computer e mi risultava veramente difficile. Devo aggiungere una cosa che io credevo ovvia, ma che qualcuno nel mio blog mi ha dato modo di capire che forse non era così e cioè che tutto quello che vedete pubblicato, è frutto di quello che cucino per la mia famiglia, che non sono ricette copiate, nè riproduzioni prese da altre pubblicazioni, ma sono foto che io faccio in modo molto familiare, di ciò che metto in tavola.
Ingredienti:
1kg di farina(di cui 1/2 kg di farina bianca e 1/2 di semola)
100 gr. di olio d’oliva
olio di semi per la frittura
una bottiglia di vin cotto
vino bianco quanto basta
Procedimento:
Impastate la farina con l’olio usando il vino bianco. Fate attenzione che l’impasto non risulti troppo morbido, nel qual caso risulterebbe impossibile dare forma alle cartellate come da foto. Ovviamente state accorti anche che l’impasto non risulti troppo duro nel qual caso le cartellate risulterebbero dure. La caratteristica che devono avere è che devono essere friabili.Una volta fatto l’impasto, lasciatelo riposare per una mezz’oretta. Perchè la sfoglia risulti molto sottile ed omogenea, sarebbe meglio che usaste la macchinetta per fare la pasta in casa e nel caso usate il numero 7. Tenete presente che anche senza possedere la macchinetta si possono fare, certamente dovrete tribolare di più, non saranno precisissime, ma chi se ne importa, tantissimi anni fa, anch’io ho iniziato a farle così.
Dovrete fare delle sfoglie non lunghissime, fate conto circa 40/50 cm. ma comunque tutto dipende da quanto volete farle grandi. Dopo aver fatto le sfoglie, prendete la rotella e tagliate delle strisce larghe un paio di cm. e subito senza aspettare, perchè la pasta si seccherebbe e sarebbe praticamente impossibile dare la forma desiderata, cominciate a seguire le istruzioni come da foto. Una volta finito passate alla frittura e posatele rovesciate sulla carta assorbente perchè risultino ben asciutte. Ultimata questa operazione, prendete il vin cotto, lo potrete scegliere di fichi oppure di uva (io lo preferisco di uva perchè più dolce e delicato), fatelo scaldare bene in una padella larga e immergetevi le cartellate velocemente e mano mano che le togliete ci mettere sopra un pochino di zucchero.
Se non sapete dove acquistare il vin cotto lo troverete nelle bancarelle dei mercatini quelle che vendono le nocciole e la frutta secca.
Avrete bisogno solamente di un po’ di pazienza !!!!!!!!!
sabato 19 dicembre 2009
Tarallucci glassati
Devo onestamente ammettere che la visione della povera tacchinella stecchita sul tavolo, mi provoca un certo dispiacere ed è per questa ragione che ho deciso di mettere la ricetta di questi semplicissimi leggerissimi tarallucci che hanno un velo leggero di glassa con solo zucchero e addirittura all’interno dell’impasto il burro sostituito dall’olio d’oliva. Risultato eccelso e per i vs. bambini sono dei dolcetti golosi, semplicissimi da realizzare e soprattutto se sono dei bambini che fanno sport, un po’ di zucchero non può che essere utile.Cercate là dove possibile, di realizzare voi i dolcetti, gelati, biscotti e quant’altro per i vs. bambini perchè solo così siete veramente sicure di cosa stanno mangiando. Sapete che io nel realizzare le mie ricette, ho sempre “rubato” sulla quantità di zucchero ma soprattutto di uova, di burro ho sempre fatto esperimenti per vedere fino a che punto la ricetta si poteva considerare riuscita pur con dei rapporti totalmente diversi. Devo onestamente ammettere di aver fatto miracoli, per esempio faccio 1lt. di crema pasticcera con un paio di uova mentre la ricetta originale farebbe venire l’orticaria a causa delle tantissime uova previste e potrei citare decine di esempi, ma per il momento mi limito a trasmettervi queste mie necessità e poi man mano vi consiglierò sul da farsi. Per esempio i tarallucci di oggi, avrebbero previsto l’uso di burro ma io l’ho sostituito con l’olio, e visti gli ottimi risultati, sono ormai anni che i mie tarallucci vengono fatti così.
Ingredienti:
1/2 kg. di farina bianca
2 uova
50 gr. di olio d’oliva
150 gr. di zucchero
una bustina di lievito per dolci
Preparazione:
Mettere tutti gli ingredienti nel mixer e se l’impasto dovesse risultare troppo duro, aggiungete mezzo bicchiere di latte.
Lasciate riposare l’impasto per una decina di minuti, nel frattempo imburrate e spolverate di farina le teglie. Fate dei cordoncini dello spessore che preferite, a fate dei tarallucci della grandezza che vi piace di più.
Quindi metteteli nel forno caldo a 160 gradi fino a quando il colore non sarà lievemente ambrato. Tenete presente che quanto più li cuocete tanto più saranno croccanti e viceversa. Nel frattempo preparate la glassa con mezzo kg. di zucchero che metterete sul fuoco coprendolo d’acqua. Fate molta attenzione all’acqua che mettete, perchè potrebbe risultare troppo liquida, per cui state scarsi con l’acqua che se risulterà troppo poca potrete sempre aggiungere.
UN vecchio sistema per vedere se lo zucchero è da togliere dal fuoco è che bisogna toccare, senza ustionarsi, velocemente con la punta del dito, lo zucchero e vedere se risulta appiccicoso e se lo zucchero si è sciolto; a quel punto spegnete il gas mettete lo zucchero in una scodella molto larga e cominciate a lavorarlo. <prima d’iniziare a fare quest’operazione, montate a neve un albume con una puntina di sale e dopo un po’ che avrete girato sempre nella stessa direzione, aggiungete qualche cucchiaiata d’albume. La glassa risulterà pronta quando vedrete che si formano delle bolle durante la lavorazione. A questo punto ponetela sopra le ciambelline e lasciatele asciugare.
Gustateli con un bicchierino di limoncello, o di spumante!!
Tacchinella ripiena arrosto
Oggi ho iniziato a preparare qualcosa per il pranzo di Natale affinchè il da fare dell’ultima ora non opprima i gg. più belli dell’anno. Avevo in animo di preparare un bell’arrosto ripieno e siccome non si riusciva a raggiungere l’accordo su che volatile avrei dovuto farcire, ho pensato di farli entrambi sia la tacchinella che la faraona; tanto mi sono detta, il lavoro che dovrò fare per il ripieno è lo stesso.. Allora sono andata con mio marito al supermercato ed ho acquistato i volatili di cui sopra. Certo disossarli non è stato semplice, ma lo faccio sempre volentieri perchè così riesco a sgrassare le carni al meglio e poi perchè posso fare il ripieno che più preferiamo con ingredienti di qualità, senza spendere una fortuna. Se non avete tempo, potete sempre farvelo disossare dal vs. macellaio. Una volta terminata la preparazione li ho impacchettati e riposti nel congelatore pronti per essere scongelati all’antivigilia di Natale. E’ sempre meglio cuocere gli arrosti e i brasati almeno un giorno prima di quando si dovranno consumare. Solo così le carni riescono a compattarsi e ad evitare che si sfaldino quando li affettate. Anche i cagnolini se ne avete, possono fare dei pasti squisiti con le carcasse che avrete posto nel brodo, perchè con un’operazione come questa, tanta è la carne che non si riesce ad asportare bene.
Ingredienti:
- una tacchinella di 3kg circa
- 1/2 di carne trita di manzo
- una confezione di pasta di salame
- un uovo
- pangrattato a piacere
- formaggio grattugiato
- pepe e aromi
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- una confezione di castagne precotte
- funghi porcini oppure champignon
- dadi da brodo
- olio d’oliva e una noce di burro
Preparazione:
Prendete la tacchinella bruciate la peluria sul fornello lavatela e iniziate asportando le ali (che metterete nel brodo del cane). Incidete il petto a metà e cominciate a disossare e non abbiate paura di sbagliare perchè anch’io un giorno ho deciso di farlo, senza sapere da che parte incominciare. Non mi è mai piaciuto prendere le cose già preparate perchè così non sapevo cosa mangiavo io, ma soprattutto cosa davo da mangiare ai miei bambini. Poi
perchè facendole io, potevo sbizzarrirmi con la fantasia e la creatività. Io questa volta ho lasciato le cosce intatte perchè l’arrosto apparisse più bello alla vista, ma moltissime volte ho asportato anche le ossa delle cosce, perchè fosse più comodo affettarlo. Una volta pronto, siccome sarà molto grosso, bisognerà che lo cuociate nel forno. Prendete una teglia, una casseruola che non abbia i manici che si possano bruciare, insomma qualsiasi cosa che riesca a contenerlo. Nella teglia mettete un po’ d’olio d’oliva, un po’ di burro, la salvia e il rosmarino, e lo fate rosolare a fuoco vivo rigirandolo di tanto in tanto; quindi sfumate con un bicchiere di vino bianco. A parte preparate del brodo. Una volta rosolato, toglietelo dal fornello e mettetelo nel forno dopo aver aggiunto una mestolata di brodo che andrà rimesso ogni volta che si consuma fino a cottura ultimata.Lasciate raffreddare e il giorno dopo affettatelo aggiungete i funghi nell’intingolo, rimettete nel forno per scaldare perfettamente e servite
Preparazione funghi:
Pulite e lavate i funghi. Potete prendere i porcini surgelati visto che di freschi non ce n’è praticamente più. Tagliuzzate finemente scalogno e aglio,fate soffriggere con olio aggiungete i funghi, salate e quando saranno cotti uniteli all’arrosto.
Preparazione ripieno:
Prendete la carne trita, la pasta del salame, il pangrattato perchè il ripieno non risulto duro,l’uovo, il formaggio grattugiato, il pepe, il sale, le castagne e impastate aggiungendo il vino e se l’impasto dovesse risultare troppo compatto, aggiungete dell’acqua. Quindi impastate, ponetelo nella tacchinella e legatela con dello spago da cucina. (per questa operazione sarebbe meglio che qualcuno potesse darvi una mano).
Siccome io non l’ho ancora cotto, metterò per il momento le foto della preparazione, aggiungerò la foto dell’esito finale solo dopo che lo avrò cotto. Mi sono detta che non potevo aspettare a metterlo sul blog il giorno prima di Natale, presumibilmente non sarebbe servito più a nessuno.
giovedì 17 dicembre 2009
II Natale è alle porte: evviva
Scherzi a parte, a partire da domani sarò dedicata esclusivamente alla preparazione dei miei dolcetti e di tutto ciò che mi servirà per preparare uno splendido Natale spero in serenità per tutti.
domenica 13 dicembre 2009
orecchiette e cime di rapa
Come avrete potuto notare la mia cucina è molto varia, spazio tra piatti che richiedono tempo e denaro, e piatti con ingredienti molto semplici che definirei perfino poveri al fine di conservare al meglio la salute. Quando i miei bambini erano piccoli e mi chiedevano cosa si mangiasse, e scoprivano che in pentola c’erano le orecchiette con le cime di rapa, esclamavano sconsolati:”Uffa!!!!, io non le voglio” Io rispondevo sempre, ed è il primo vero messaggio di vita che ho cercato d’insegnare loro, che il cibo è un carburante per il nostro organismo;non è necessario che sia buono, basta che faccia bene. Certo far passare questo messaggio non è stato facile, ma credo e spero di esserci riuscita (o quantomeno cullo quest’illusione) però è pur vero che affinchè la vita non fosse un calvario per i miei poveri figli, insieme ad un piatto sgradevole, ce ne aggiungevo un altro appetitoso e così pareggiavamo il conto. E’ ovvio che non si passava a quello successivo se non si faceva fuori quello che non riscuoteva successo.Provate ad adottare anche voi un sistema così a volte si possono riportare successi insperati!!!!!!!!!!!.
Ingredienti:
2kg di cime di rapa
1/2 kg di orecchiette
qualche peperoncino
acciughe salate
I due kg. di verdura sono approssimativi, io per esempio siccome dovevo dar da mangiare a ragazzi grandi e grossi, che volevano sempre dei bei piatti abbondanti, ho sempre usato una furbata, mettevo molte più verdure con poca pasta così loro avevano il loro bravo piatto abbondante, che però non pesava a livello calorico, anzi era un modo per far mangiare loro verdure a volontà.
Pulite la verdura come da foto, comprendo che la cosa che sto per dire può risultare elementare, ma siccome il mio blog è finalizzato ad aiutare persone inesperte. La difficoltà di molte donne, è spesso quella di non saper pulire in modo corretto un certo tipo di verdura. Dovete strappare le foglie intorno al gambo tralasciando la venatura più grande e gettare via le foglie particolarmente grosse e dure. Mentre lavate la verdura accuratamente, mettete una grossa casseruola colma d’acqua, salate e quando l’acqua raggiunge la bollitura, immergete la cima. Quando saranno a metà cottura e ve ne accorgerete infilzando con la forchetta, aggiungete le orecchiette la cui cottura è abbastanza lunga 15 minuti circa. Ovviamente saggia cosa sarà assaggiare prima di scolare. Potete servire condendo con una buona cucchiaiata di olio extravergine, che se siete in dieta diventerà un cucchiaino, qualche peperoncino, e qualche filetto di acciuga se è di vostro gradimento.Questa è la ricetta più leggera che io prediligo preparare, ma volendo c’è anche una modifica più di carattere che potete fare e cioè: soffriggere qualche spicchio di aglio,con qualche pomodorino, peperoncino,acciughe fare un specie di salsina a fiamma viva e poi saltare le orecchiette per farle insaporire.Qualunque delle due versioni preferiate, vi auguro buon appetito!!!!!!!!!!!!!!!
sabato 12 dicembre 2009
Bavettine salmone, polpa di granchio e bottarga
Ciao amici, sono tornata dal mio viaggio a Groningen, ridente cittadina universitaria olandese, dove vive il mio scienziato pazzo di nome Giuseppe . Abita in una barca sul canale che circonda Groningen ,sul quale si affacciano decine e decine di queste abitazioni, che la rendono molto caratteristica e romantica. In uno dei miei giretti per la città sono andata al mercato in cerca di qualcosa di speciale da fare al mio “bambino” per la cena. Le bancarelle dei pescivendoli traboccavano di chele di giganteschi granchi che ovviamente mi hanno incuriosita; ho chiesto notizie e mi hanno spiegato che sono granchi dell’Atlantico di cui consumano solo le chele, e il povero granchio, solo per un paio di miserabili chele, ci rimette la pelle, perché il resto viene buttato. Insomma, per farla breve, ho acquistato 3 kg di chele, che ho passato parte del pomeriggio a pulire e a chiedermi fra me e me “chi cavolo me l’ha fatta fare!” ma tale era la gioia che mi provocava l’immagine di mio figlio che si leccava le dita mangiando e il messaggio d’amore che ne derivava, che mi sono detta che tutto sommato nella vita ci sono cose che non hanno prezzo !!!!!
Ed ora passiamo alla tanto sospirata ricetta.
Ingredienti:
-Salmone affumicato 200 gr.
- 3 o 4 scalogni
-Polpa di granchio a volontà
-Bottarga grattuggiata
-1/2 bicchiere di vino bianco
-Prezzemolo
Tagliate finemente gli scalogni e metteteli nella padella con qualche cucchiaio di olio extravergine d’oliva; fate rosolare e quindi aggiungete il salmone tagliuzzato grossolanamente. Fate dorare lievemente e sfumate con del vino bianco.Nel frattempo ponete sul fuoco una pentola d’acqua e portate ad ebollizione;salate a piacere, quindi aggiungete 400 gr. di bavettine. Prima di scolare, tenete da parte un po’ di acqua di cottura da aggiungere nell’eventualità che la pasta risultasse un po’ troppo asciutta. Poco prima di aggiungere le bavettine al condimento, mettete la polpa di granchio (io avendo tante chele di granchio a disposizione, mi sono divertita ad estrarre la polpa, ma potete trovarla già pronta in scatola, oppure estrarla anche voi dai granchi surgelati che ho trovato al supermercato). Una volta aggiunta la pasta al condimento, nel caso in cui sia troppo asciutta aggiungete un po’ d’acqua di cottura, ponete nel piatto, mettete una manciatina di bottarga (certamente una manciatona sarebbe meglio, ma visto i costi, consiglio una manciatina) e aromatizzate il piatto con del prezzemolo tritato molto finemente e buon appetito!!!!!!!!!!!!
Purtroppo sebbene in Olanda io mi sia fregata la macchina fotografica di mio figlio, non sono stata una brava ladra, perché ho dimenticato di prendere il cavetto per trasferire la foto, per cui dovrò aspettare venerdì che torna mio figlio per le vacanze di Natale, per mettere le fantastiche foto del piatto che ho preparato là. Intanto cominciate ad accontentarvi dello scritto, poi arriveranno le immagini succulente che solleticheranno le vostre papille.
Ciao ciao!!!!!!!!!!
sabato 28 novembre 2009
aggiornamento
Cari amici, purtroppo si è rotta la macchina fotografica e non posso inserire nel mio blog le tante cose buone che sto preparando in questi gg., oltretutto nei prossimi gg. partirò per l’Olanda perchè andrò a trovare mio figlio.
Sta facendo il dottorato di fisica teorica ed io lo chiamo lo scienziato pazzo di casa. Immaginatevi che partirò con un’automobile carica di tutte le prelibatezze culinarie di cui tanto sente la mancanza mio figlio da quando è là.
Da brava mamma italiana con l’aggravante di essere pugliese, riempirò le valigie, di mozzarelle, prosciutti, sughi, olio, vini e tutto quello che la vs. fantasia riuscirà a pensare, io lo infilerò nelle mie valigi
In compenso tornerò con l’automobile stracarica di fiori e piante di ogni genere
perchè quando vado là mi sembra di andare in un paradiso terrestre; non c’è una persona che tornando a casa non rechi con sè un mazzo di tulipani o altro.
Sappiate però che quando il 10 dicembre tornerò, se Dio vuole, inizierò i preparativi di Natale, per cui inizierò a fare i dolcetti delle feste fra cui amaretti, tarallucci, datteri e fichi ripieni, cartellate (tipici dolci pugliesi) al vino cotto, pastiere napoletana e poi i piatti salati. Per cui non perdete un dicembre veramente carico di tante cose belle.
Ora vi lascio e ci risentiremo al mio ritorno, nel frattempo vi abbraccio tutti affettuosamente; non fateci caso al tono molto confidenziale che uso, sono fatta così mi piace vivere di emozioni e avere la vita piena di affetti più o meno profondi, come dico sempre io:”mi piace vivere a tinte forti”!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
martedì 24 novembre 2009
Marmellata di arance
Cari amici, oggi siccome siamo in piena stagione di agrumi, e finalmente anche i nostri squisitissimi frutti sono arrivati a maturazione,voglio proporvi la marmellata di arance. Scoprirete quanto può essere facile anche senza esperienze pregresse, perchè cercherò di rammentare quali erano le difficoltà che mi ostacolavano quando ormai 30 anni fa feci la mia prima marmellata, senza che alcuno mi desse qualche dritta.
Ingredienti:
2 kg. di polpa di arance
1 mela
1,200 kg di zucchero
vanillina
Preparazione:
Dovete innanzitutto considerare che affinchè voi abbiate 2kg di polpa, ne dovete acquistare intorno ai 4/5kg di arance. Ponete sulla bilancia il contenitore che volete usare per pesare le arance, tarate la bilancia, quindi man mano che pulite le arance, le ponete nel suddetto contenitore. Le arance dovranno essere sbucciate con il coltello, perchè dovrete asportare anche la parte bianca e la pelle. Per fare la marmellata non è necessario che usiate le arance non trattate, che però saranno indispensabili per fare le buccine che dovremo mettere nella marmellata; per questa ragione acquistate 3 o 4 arance non trattate, se avete molta pazienza potrete metterne anche di più. Le buccine sono la cosa migliore nella suddetta marmellata, per questo a seconda del vostro gradimento, mettetene la quantità che desiderate. Ponete sul fuoco la pentola contenente la polpa di arance più lo zucchero e un pizzico di vanillina, che servirà ad aggiungere un fantastico profumo, ad una marmellata già molto odorosa, che si diffonderà per tutta la casa. Sarà piacevole tornando da scuola o dal lavoro, sentire questi profumi che nelle nostre case moderne non si sentono più. Mentre la marmellata cuoce, prendere le bucce delle arance non trattate e cominciate a togliere tutta la parte bianca fino a lasciare solamente la parte superficiale della buccia. E’ una procedura delicata che va fatta con attenzione, perchè la parte bianca se non asportata completamente renderà amara la vostra marmellata. Una volta pronte la bucce,tagliatele molto,finemente e aggiungetele alla marmellata affinchè si cuociano anch’esse.
Vi insegno un segreto, essendo le arance molto succose, aggiungiamo una mela la cui pectina ci aiuterà a farla addensare. Quando ero alle prime armi, a volte mi è capitato di far cuocere troppo una marmellata che poi era impossibile mangiare perchè ci voleva lo scalpello; per questo motivo, ho messo a punto un sistema molto utile soprattutto per le marmellate che appaiono molto liquide, per cui se non si è esperte si rischia di non capire quando togliere dal fuoco.Quando saranno passate 3 orette, spegnete e lasciate raffreddare, solo così vedrete veramente la consistenza, se a freddo vedrete la consistenza della foto, riaccendete il fuoco, portatela ad ebollizione e invasate in contenitori che saranno stati sterilizzati precedentemente. Prendete i vasetti e man man che li riempite, girateli sotto sopra affinchè anche l’ultimo microbo muoia.
domenica 22 novembre 2009
Salsiccia con peperoni
Ingredienti:
4 peperoni rossi
4 peperoni gialli
700 gr. salsiccia di manzo
1 cipolla
salvia e rosmarino
Procedimento:
Lavate, pulite tagliate a pezzettini i peperoni. Tagliate a pezzetti di 5 cm circa anche la salsiccia. Prendete una padella, tritate la cipolla fatela soffriggere, quindi aggiungete la salsiccia, fate dorare la salsiccia e aggiungete mezzo bicchiere di vino e fate sfumare il tutto. Aggiungete a questo punto i peperoni gli aromi, se lo gradite anche del peperoncino, aggiustate di sale e portate a cottura fino a quando i peperoni avranno la consistenza di vostro gradimento.
Buon appetito!!!!!!!!!!!
mercoledì 18 novembre 2009
Riflessioni
Cari amici, lo so che per il momento ce ne sono pochi, ma col tempo diventeranno un esercito……….forse!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Dicevo cari amici, oggi non scrivo per proporvi una delle mie ricette, ma solo per parlare un po’ con voi, voglio cogliere l’occasione per confrontarmi per capire se anche voi sentite quel senso di malessere che pervade l’animo quando non si sa bene che pesci pigliare.Beh se penso che nella mia presentazione mi sono proposta a voi come persona solare, gioiosa ed entusiasta delle vita, mi sembra di essere alquanto incoerente. Questo mi ha dato modo di riflettere e di dirmi che se io (che so quasi sempre cosa fare, come agire e che ho le idee fin troppo chiare), mi trovo a vivere questo stato di malessere, quanti altri provano sensazioni anche peggiori delle mie e non sanno a chi dirle?
I tempi non sono facili; ci vuole veramente la forza di carattere e l’aiuto di Dio (per chi ci crede), e il sole tornerà a risplendere.
domenica 15 novembre 2009
Stinco di vitello al forno con cipolline borettane
- Stinco di vitello
- 1 kg. di cipolline borretane
- salvia e rosmarino
Preparazione:
Pelate le cipolline mettendole prima a bagno nell’acqua per facilitarne la pulitura ed evitare di far lacrimare gli occhi. Prendete una teglia da forno antiaderente e metteteci dentro lo stinco condito con gli aromi ,qualche cucchiaiata di olio, mezzo bicchiere di vino bianco, una grattuggiata di pepe nero e infornate per un’oretta circa. Quindi aggiungete le cipolline mescolatele nell’intingolo di cottura e rimettete nel forno la teglia fino a quando le cipolline saranno cotte( lo verificherete infilzandole con una forchetta).
Lasciatelo raffreddare un po’ e mettetelo sul tagliere per affettarlo, quindi riponetelo nuovamente nella teglia, ripassatelo in forno per scaldarlo. Servitelo e gustatelo!!!!!!!!!!!!!
Verze stufate con wurstel
Ingredienti:
– una verza
- 3 foglie d’alloro
- 5 wurstel grandi
- qualche pomodorino
- croste di pecorino
- sale quanto basta
Preparazione:
Prendete la verza, tagliatela finemente, quindi lavatela. Mettetela in una casseruola con qualche pomodorino, (va bene anche una scatola di pomodori pelati) le foglie di alloro, il sale. A metà cottura mettete le croste di formaggio tagliate e pezzetti e verso la fine della cottura aggiungete i wurstel lasciandoli insaporire per una decine di minuti.
Quindi portate in tavola e buon appetito.